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Grazie alla spinta dei dispositivi mobile, come smartphone e tablet, si sta creando un mercato di successo fatto di Applicazioni e social network, campi e spazi dove le medie e piccole imprese creano occasioni di business e promuovono i loro prodotti. Con questa premessa gli Internet Media hanno raggiunto nel 2013 1,9 miliardi di euro. Queste sono le stime che provengono dall’Osservatorio New Media & New Internet del Politecnico di Milano, grazie ad una ricerca, presentata a Milano presso il Campus Bovisa in occasione del Convegno “Internet Media: verso i 2 miliardi di euro grazie a Mobile, Video, Social e Data-driven Advertising”.

La vera svolta di questo nuovo business della Rete sono sicuramente i dispositivi mobile come smartphone, tablet e connected tv, che hanno portato avanti il concetto di connettività diffusa iniziato con il personal computer. Infatti, se prima l’utente internet poteva connettersi al web solo da casa, ora con il mobile la possibilità di raggiungere le risorse della Rete si sono moltiplicate e sono sempre alla “portata di pollice”.

Immaginiamo a questo punto come possa cambiare il mondo della pubblicità online con un pubblico potenzialmente sempre online e aperto ad ogni forma di risparmio e di acquisto tramite il web. Secondo le ultime stime dell’Osservatorio New Media & New Internet per il settore dei nuovi media sul web, cioè i mobile,si evidenzia una crescita che tocca il 73% nell’ultimo anno trascorso, il 2013. Basti pensare che i vecchi media come il pc mostra una crescita che tocca appena il 2%.

Secondo le suddette stime, i ricavi Media su Smartphone crescono del 167% superando i 200 milioni di euro; quelli su Tablet sono vicini al raddoppio (+94%) per un valore assoluto oltre i 50 milioni di euro; i ricavi Media su Connected Tv aumentano dell’85% raggiungendo circa 25 milioni di euro; i ricavi sulle Applicazioni segnano un incremento del 120% arrivando a valere circa 130 milioni di euro; la pubblicità sui Social Network registra una crescita del 75% e sfiora così i 100 milioni di euro; i ricavi dei Video Online crescono del 37% arrivando a 260 milioni di euro; i ricavi Pay aumentano del 43% per un valore assoluto di quasi 70 milioni di euro.

Se pensiamo ai Social Network, per esempio, vediamo come le Fan page possano svolgere un ruolo rilevante per i Media: “Il 55% degli iscritti ai Social sono fan di un Editore Media e le Fan page più seguite sono quelle dei Programmi Tv (33%) e dei Quotidiani (30%). Inoltre è elevata la percentuale di utenti che ormai legge le news direttamente dai Social Network e nel 33% dei casi accede poi sempre o spesso al sito dell’Editore di riferimento per un approfondimento”.

Opportunità che sono state colte dalle grandi imprese, mentre le medie e piccole imprese non sono ancora riuscite ad erodere quote di questo mercato. A questo proposito, secondo Andrea Rangone, professore ordinario di Business Strategy ed E-business presso il Politecnico di Milano, per invertire la tendenza a favore delle Pmi è necessario: “Un cambiamento a livello culturale-organizzativo. Occorre che le Media Company seguano le indicazioni dell’approccio lean startup che si basa su pochi, ma fondamentali, principi: accettare la sperimentazione continua come unico modo di fare innovazione digitale; lanciare il prima possibile il nuovo prodotto/servizio digitale sul mercato per ricevere immediatamente i feedback degli utenti; porre fin da subito l’attenzione sugli indicatori chiave del business, misurando tutto ciò che serve per capire cosa accade Online; utilizzare i feedback degli utenti e i risultati delle misurazioni per attivare un circolo virtuoso di apprendimento che porti al miglioramento continuo. In tale scenario, un’opportunità di sviluppo per le Media Company viene dalle startup. La ricerca evidenzia, infatti, che sono oltre 250 le startup finanziate a livello internazionale in questi ambiti. Diventa strategico per le Media Company saperle “scovare” quando sono ancora piccole, riuscire a supportarle nella crescita tramite i propri asset e saperle integrare nella propria offerta senza soffocarle”.