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Un ristorante chiuso per colpa dei servizi di Google Maps? Così sembra, almeno leggendo quanto riportato dal Wired America Link, secondo il quale non basta avere un profilo social, oppure un sito web curato nei minimi dettagli per avere successo o decretare un fallimento. Basta Molto Meno! La storia narra di un ristorante aperto da oltre 40 anni a Washington e costretto a chiudere la propria attività per colpa, almeno secondo la proprietà, di Google Maps. Andiamo a scoprire cosa è successo.

Il Ristorante veniva considerato dalla gente del posto come un locale storico ed uno dei pochi presenti negli Usa dove poter mangiare carne di canguro. Ma nel 2012, l’attività comincia a subire un calo degli avventori, un vero e proprio crollo verticale che costringe alla chiusura nell’aprile del 2013. Un fallimento che rimane senza spiegazioni, almeno dopo una breve analisi dei fatti.

Secondo i titolari la colpa del fallimento è da imputare a Google Maps. L’accusa parte dalla richiesta di un cliente del locale che attraverso una semplice chiamata telefonica si limita a chiedere: “Come mai il locale fosse chiuso durante i weekend e al lunedì”.

Informazioni che non corrispondevano ai reali orari di apertura, perchè quelli richiamati dall’avventore erano i giorni di chiusura settimanali indicati sul profilo Google del ristorante ed apparivano a tutti i clienti che cercavano un ristorante nella zona su Google Maps. Tra le altre cose nei suddetti giorni il locale registrava il maggior numero di presenze e nessuno dei proprietari era a conoscenza del profilo Google. Da qui parte la causa del ristoratore contro il colosso di Mountain View citando in giudizio l’azienda presso la corte federale della Virginia ritenendola responsabile del suo fallimento.

La spiegazione potrebbe risiedere nel fatto che ci sono migliaia di account spam relativi a idraulici, tappezzieri e fabbri del tutto inesistenti per stimolare i proprietari delle attività a completare il profilo. Sarà vero e chi la spunterà?