Da quando le Information and Communication Technology hanno fatto passi da gigante, gli utenti ed in consumatori in genere sono sommersi quotidianamente da mail, banner e messaggi pubblicitari. La pubblicità nel mondo del web è molto presente anche per via di tecniche di marketing sempre più aggressive e impersonali e l’utente si trova davanti ad uno scenario in cui non riesce a trovare ciò che desidera.

Secondo un’inchiesta pubblicata dall’edizione online de Il Corriere, pensiamo a quando un utente indeciso si reca su un sito web per acquistare un determinato oggetto: l’internauta sceglie un articolo e cerca di inserire gli estremi della carta di credito, quando all’ultimo momento patisce un’indecisione. L’e-commerce, differenziandosi dal negozio tradizionale, non contempla l’imbarazzo di dover dire di no perchè non si è fisicamente presenti. Alcuni siti e-commerce così cominciano a mandare mail in stile “ripensaci”; “eccoti un’offerta giusta per te” abbastanza simile a quella precedentemente rifiutata.

Ma non finisce qua se si scegli di acquistare un buono su uno dei siti più noti e di succcessoi, si viene travolti da ogni tipo di messaggi pubblicitari, così come avviene per il settore “Travel”. Se per esempio, qualcuno prenota una vacanza con bambini a breve potrebbe ricevere messaggi che recitano: “Solo per te e la tua famiglia” e via dicendo.

Altro discorso è il retargeting che, tradotto, significa: dopo aver cliccato su un banner, ce lo ritroviamo su qualunque indirizzo si finisca. Il fenomeno è abbastanza diffuso sui siti di streaming, i social game e i siti pornografici.

In questi ultimi anni sono nate molte agenzie pubblicitarie specializzate che sfruttano algoritmi e particolari ad-server per raggiungere nuovamente un utente che ha acceduto al sito di e-commerce senza aver acquistato. Il tutto con l’obiettivo di riproporgli il prodotto o di presentargliene di simili.

Ma anche i vecchi banner non sono da meno, poichè se avete prenotato un viaggio in Francia, su tutti i siti che visiterai ti troverai offerte di alberghi, macchine a noleggio e quant’altro può essere collegato al tuo itinerario. Il limite non è ancora chiaro ma secondo voi si potrebbe parlare di digital Stalking?

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