Nelle ultime quarantotto ore il panorama della geolocalizzazione mobile si è molto modificato. Foursquare e Gowalla sono decollate da pochissimo, sembra ieri, ed hanno consolidato la propria leadership nel tempo, confrontandosi con altre startup che non hanno avuto la medesima diffusione.

In genere ne sopravvive soltanto una – o poco più se il principale competitor riesce a differenziarsi a sufficienza.

Ora sono entrati in gioco i colossi, Facebook aveva da poco lanciato Places, l’altro ieri ha attivato i Deals anche in Italia, dimostrando di credere e puntare sul fenomeno della geolocalizzazione mobile.

Anche Google ieri ha rilasciato la funzionalità check-in per Latitude, servizio integrato in Google Maps e quindi nei i dispositivi Android (1.6+).

Sia Facebook che Google hanno dalla loro rispetto a Foursquare e Gowalla, oltre che il “brand” l’enorme numero di utenti che già li utilizzano.

D’altra parte le due startup, ed in particolare Foursquare hanno dalla loro un database di luoghi più completo, costruito in larga parte dagli early adopters che hanno fatto check-in in questi mesi.

I due colossi del web, se vorranno non impiegheranno molto tempo a colmare questa lacuna e qualche altra funzionalità che fa ancora preferire Foursquare e Gowalla come applicazioni per dire agli amici dove sei e (non solo) cosa stai facendo.

La sensazione è che sia un momento decisivo per la definizione del panorama della geolocalizzazione mobile. Le più volte ipotizzate acquisizioni di almeno una delle startup da parte dei del social network di Zuckerberg o del motore di ricerca di Mountain View sembrerebbero a questo punto meno probabili, sempre che questa non sia una strategia per ammorbidire le pretese delle prede designate.

Tuttavia i giochi non sono chiusi, Latitude in particolare sembra essere un servizio abbastanza immaturo, il vero competitor di Google è Facebook, quindi acquisire il know how ed alcune delle risorse di Foursquare / Gowalla potrebbe ancora essere un’opzione tutt’altro che peregrina.