Adidas, Esprit, Esquel, Gap Inc., H&M, Levi’s, Marks & Spencer, New Balance, Nike, Timberland: sono questi e molti altri i membri della Coalizione per l’Abbigliamento Sostenibile. Grandi brand dell’informalwear si sono uniti sotto un unico intento: stabilire insieme alcuni standard per essere eco-friendly.

Anzi, per diventare una guida green nella produzione e nella gestione della distribuzione del fashion.

Ma non solo: della Coalizione fanno parte, oltre ai noti marchi di abbigliamento, footwear e retailer, anche Ong, esperti accademici e persino la U.S. Environmental Protection Agency.

Un bel passo di responsabilità sociale e anche una bella mossa di network!

Cosa significa in pratica? Tutte queste aziende, che già hanno lanciato linee di prodotto ecologiche e campagne di sostenibilità, prendono un impegno: guidare l’industria di settore verso una visione di sostenibilità che consenta di produrre e consumare più green e di cogliere tutte le opportunità per incrementare un minore impatto ambientale. Utilizzando tecnologia e modelli che vengono dagli studiosi di settore.

È uno sforzo collettivo che le aziende compiono con vantaggi per tutti, anche perché i membri si impegnano a trovare le migliori soluzioni e a proporre all’industria di settore. E anche il pubblico di questi marchi sarà, a sua insaputa, composto da consumatori più green.

Decisamente una bella iniziativa. L’importante che non diventi un cartello e solo un’operazione di marketing!