Fonte Daily Wired – Facebook contro Google, Amazon contro Apple, Groupon contro Facebook. Tra accuse, sfide e cause legali, i big della tecnologia si pestano i piedi a ripetizione. Ecco i principali duelli in corso. Un tempo, non molto lontano, le aziende attive nella produzione di oggetti e servizi tecnologici concentravano i loro sforzi nella direzione di loro competenza dandosi battaglia con i diretti concorrenti.

Oggi le intersezioni e le sovrapposizioni fra i vari settori sono molteplici, al punto che sentire qualche mese fa Mark Zuckerberg affermare che Facebook non avrebbe prodotto direttamente un telefono cellulare (in seguito sono arrivati i due modelli Htc) perché nulla ha a che fare con la sua attività principale ha fatto un effetto quasi strano.

I big del mercato tecnologico se le danno di santa ragione su più fronti e qualsivoglia tipo di patto di non belligeranza è saltato,  vedi l’abbandono dell’ex amministratore delegato – ora presidente esecutivo – di Google Eric Schmidt del consiglio di amministrazione di Apple nel 2009. E’, insomma, un tutti contro tutti e per rendere la cosa un po’ più comprensibile abbiamo evidenziato gli scontri diretti più rilevanti.

Google contro Facebook
Google l’infallibile ha perso un treno: il social networking. Lo spunto di Mark Zuckerberg ha strozzato qualsivoglia intento dello stesso genere, compresi quelli di Mountain View. I primi timidi passi si sono rivelati poco azzeccati e fallimentari, Google Buzz su tutti, Orkut è rimasto confinato in alcune zone del mondo e il concorrente di Facebook fatto e finito che tutti aspettano da mesi tarda ad arrivare. La recente introduzione dell’opzione +1, equivalente al Mi piace di Zuckerberg, ha inoltre il deciso sapore di una momentanea resa. Momentanea perché, non fosse altro per ragioni legate alla vendita della pubblicità, Google non può permettersi di restare a guardare. 

Facebook contro Amazon
Apparentemente lontani i due stanno iniziando a guardarsi in cagnesco. La ragione risiede nelle sperimentazioni fatte da Facebook nel noleggio di pellicole cinematografiche. Un progetto embrionale che, vista la vastità dell’utenza del social network, può già turbare il sonno ad Amazon (e a chiunque venda film in Rete). Se poi Facebook dovesse decidere di sfruttare la sua influenza per distribuire altri tipi di contenuti – musica, giochi o applicazioni- sarebbero dolori. 

Groupon contro Facebook
Quello delle offerte online è uno dei terreni più fertili e interessanti del momento. Groupon è il precursore e ha già respinto una ghiotta offerta di acquisizione da parte di Google. Facebook, con Deals, sta iniziando a stuzzicare i suoi utenti con proposte commerciali legate anche alla posizione degli utenti, rilevata con il Gps di Places. Come in alcuni dei casi citati in precedenza, la fedeltà degli iscritti al social network blu potrebbe diventare l’arma in più. Mountain View, incassato il no di Groupon, si è intanto messo in moto con Offers.

Microsoft contro Google
È il duello dei duelli, la sfida fra il passato che non cede e il presente che incalza. I due hanno iniziato a incrociare le spade sul campo della ricerca online, quando Redmond perdeva il sonno per lo strapotere conquistato da Mountain View. Tale era l’abisso fra Google Search e Live Search, che il gruppo fondato da Bill Gates ha deciso di mandare tutto alle ortiche e ricominciare da capo nel 2009 con il supporto di Yahoo!. Oggi Bing, la creatura nata dall’unione di Microsoft e Yahoo!, sta rosicchiando lentamente quote di mercato, negli Stati Uniti più che altro, a Google, che pur perdendo qualche punto percentuale mantiene una leadership incontrastata. Con Google che accusa addirittura Bing di copiargli le ricerche. I due si fronteggiano anche per ciò che concerne i sistemi operativi mobili (Windows Phone 7 Vs Android), i browser (Explorer Vs Chrome) e il cloud computing.

Microsoft contro Apple
Anche in questo caso il duello è di quelli epocali, che sa di passaggio (o aggiornamento, dipende da come va a finire) generazionale. La sfida di partenza è quella sullo sviluppo dei sistemi operativi. Redmond detta legge dagli anni ’80, grazie agli accordi stipulati con i produttori di hardware, e ha persino contribuito alla genesi di Apple stessa. Il gruppo di Steve Jobs, dal canto suo, è riuscito negli anni a ritagliarsi una nicchia di fedeli seguaci aumentati esponenzialmente sull’onda del successo commerciale di iPod, primi anni duemila. Cupertino, rispetto a Microsoft, mette inoltre sul piatto una doppia offerta: dispositivo e sistema operativo. La forza del binomio è la stessa che caratterizzato le vittorie di Mela ai danni di Microsoft nei settori della musica digitale, iPod e iTunes non hanno lasciato spazio a Zune e simili, e della telefonia mobile, iPhone e App Store hanno costretto Microsoft a una lunga pausa di riflessione forzata.

Amazon  contro Apple
Il duello è recente e si sta concretizzando proprio in questi mesi. Le due realtà si sono sviluppate negli ultimi anni in modo parallelo e senza pestarsi i piedi: la società di Seattle è diventata punto di riferimento per la vendita in Rete di libri, cd e dvd e lo store online di Cupertino si è affermato come leader incontrastato nella distribuzione online di musica e applicazioni digitali. L’esplosione, quantomeno potenziale, del mercato degli e-book e il successo ottenuto con la vendita del lettore digitale Kindle hanno portato Amazon nell’area di competenza di Apple. Oggi i due negozi online si avviano verso una sovrapposizione quasi totale, soprattutto in considerazione del fatto che Amazon ha iniziato a vendere anche applicazioni Android e potrebbe decidere da un momento all’altro di lanciare il suo tablet. 

Sony contro Amazon
Se Amazon non ha ancora manifestato concretamente l’intenzione di buttarsi nell’arena tablet, Sony l’ha detto a chiare lettere. Il gruppo giapponese calerà la sua carta in estate e l’integrazione con la piattaforma Qriocity sarà uno dei punti di forza del dispositivo.