Per promuovere la propria attività molti esercenti ricorrono a Facebook ma non è l’unico social network che può tornare utile!

Facebook è uno strumento abbastanza semplice da usare perché molti dei suoi utenti si connettono anche per finalità non promozionali; passare a fare pubblicità al proprio negozio o locale è più semplice per chi ha già dimestichezza con ‘mi piace’, ‘commenta’ e ‘condividi’. Ma siamo sicuri che a lungo andare puntare sull’ovvio sia la scelta giusta?

Negli ultimi post ho sottolineato l’importanza di non essere pigri, di considerare il tempo passato davanti al computer tanto importante quanto la preparazione delle pietanze o l’allestimento di una bella vetrina.

Questo non significa soltanto compiere un certo numero di azioni al giorno (Pubblicare fotografie, scrivere frasi, organizzare eventi ecc.), vuol dire anche capire quale sia tra tutti i social network il più adatto alla propria strategia promozionale, cioè a far circolare i materiali che parlano della propria azienda.

Ecco un paio di altri social che stanno prendendo molto sul serio il web marketing e si stanno attrezzando per dare strumenti sempre più avanzati alle aziende.

Twitter

È il social ideale per chi ha un’attività dinamica con prodotti, servizi e comunicazioni in continuo aggiornamento; i testi sono lunghi al massimo quanto un sms, quindi i materiali più corposi vanno pubblicati sotto forma di link: testi di approfondimento, immagini ecc. non sono immediatamente visibili sulla schermata; si tratta di uno spazio che privilegia le parole.

Proprio le parole o meglio i Trend Topic (TT) sono al centro delle attenzioni degli esperti di social:

l’hashtag è l’argomento del tweet e compare all’interno nel messaggio preceduto dal simbolo #; se lo stesso hashtag viene usato da tante persone diventa trend topic e viene segnalato in una apposita colonna; i trend topic sono sempre diversi perché vengono calcolati in base a quello di cui gli utenti parlano di più nelle ultime ore.

Conoscere questi dati significa non solo capire di cosa si parla su Twitter ma anche avere un patrimonio di informazioni utili per delle iniziative di web marketing: inserendo ad esempio un hashtag molto utilizzato da alcuni utenti all’interno di un messaggio promozionale questo finirà nell’insieme delle discussioni a proposito di un certo argomento (Identificato dall’hashtag) consultabile grazie al tasto-aggregatore ‘scopri’.

Gli studiosi stanno eleborando un algoritmo che permette di calcolare con un grado di certezza del 95% quali saranno i trend topic con un’ora e mezza di anticipo: come avere una sfera di cristallo che ci dice quali parole usare per parlare a chi ci interessa raggiungere! Una possibilità assolutamente da tenere d’occhio!

Pinterest

Completamente opposto a Twitter, è un social che dà tantissimo risalto alle immagini. Si basa su pin e board:

i pin sono i contenuti (Immagini o video) a cui si vuole dare risalto, trasferiti dal proprio computer al social pigiando il tasto ‘pin it’; la board è lo spazio in cui vanno a finire i pin. Il rapporto tra i due elementi è lo stesso che intercorre tra album e foto, bacheca e oggetti appuntati su di essa.

Il fatto di poter creare più board permette di suddividere i contenuti in categorie e di avere spazi sempre aggiornabili senza il fastidio di dover rifare pagine web o ristampare brochure: le immagini sono sempre lì, a portata di click.

Proprio per l’estrema semplicità di questo mezzo gli sviluppatori di Pinterest hanno da poco inaugurato le pagine aziendali: queste al posto di nome e cognome dell’utente riportano il nome dell’attività così come compare sull’insegna e possono essere collegate al sito internet dell’azienda. Un punto di riferimento in più per l’utente che vuole informarsi passando direttamente per la photogallery!

Altra novità è la funzione price tag: scrivendo nella didascalia dell’immagine il prezzo del prodotto preceduto dal simbolo $ compare in automatico una fascia che ne indica il prezzo. Uno strumento davvero comodo che avvicina molto la pagina aziendale Pinterest ad un negozio virtuale!

Alcune precisazioni

Sulle immagini:

Pinterest premia la qualità delle immagini, infatti è scelto soprattutto dalle attività che si occupano di moda e design; se si scattano molte foto ma non di ottima qualità è meglio puntare su Instagram (Ora di proprietà Facebook), che permette di pubblicare foto in tempo reale personalizzandole con effetti grafici molto semplici da aggiungere.

Sui profili aziendali Facebook:

Per quanto Facebook non lo vieti esplicitamente, per promuovere un’attività è sbagliato aprire un nuovo profilo utente; esistono a questo proposito le pagine aziendali, aperte a tutti (Anche ai ‘non amici’) e facilmente consultabili: basta digitarne il nome nella barra di ricerca, così come per gli utenti.

Non bisogna pensare che lasciare all’utente la possibilità di mettere o meno il ‘mi piace’ sia uno svantaggio: se i contenuti sono buoni anche utenti che non rientrano nel proprio giro di ‘amici’ possono interessarsi e seguire la pagina, anche senza conoscere chi c’è dietro; per cercare poi di convertire gli amici del proprio profilo personale in ‘mi piace’ della propria pagina aziendale si può inviare un invito a mettere ‘mi piace’.

Infine, proprio perché per le attività c’è una pagina apposita, Facebook sta setacciando i profili personali e bloccando quelli che dentro nascondono un’attività commerciale… Dato che è possibile convertire i profili utente in pagine aziendali automaticamente, meglio correre ai ripari prima di perdere tutto quanto!

Fonti: www.teleperformanceitalia.it, www.eventreport.it, www.ninjamarketing.it