Internet via cellulare lancia la sfida al web tradizionale e cresce del 27% secondo il Politecnico di Milano. Si è svolto presso l’Aula de Carli del Campus Bovisa del Politecnico di Milano il Convegno “Mobile Internet, Content & Apps: il laboratorio della Digital Economy!”, promosso dall’Osservatorio Mobile Internet, Content & Apps della School of Management del Politecnico di Milano in collaborazione con l’ICT Institute e il MEF – Mobile Entertainment Forum.

Nel 2010 il mercato Mobile Internet, Content & Apps è tornato a crescere: +7%. Questa dinamica positiva è l’effetto di 3 componenti che mostrano differenti andamenti: un forte incremento del Mobile Internet, ossia della connettività da telefono cellulare/smartphone; una ulteriore riduzione dei Mobile Content & Apps a pagamento; una buona crescita del Mobile Advertising (la raccolta pubblicitaria specifica sul canale Mobile), anche se in termini assoluti vale ancora molto poco. Il risultato di queste dinamiche così asimmetriche è che il peso del volume d’affari del Mobile Internet arriva al 48% (era il 32% due anni fa), avvicinandosi notevolmente al peso dei Mobile Content a pagamento, pari al 49% (era pari al 65% nel 2008).

Non parlo mai volentieri di “rivoluzione” – ha commentato Andrea Rangone, Responsabile Osservatori ICT del Politecnico di Milano – ma oramai si è attivato un circolo virtuoso che ci induce a parlare effettivamente di Mobile Revolution. Perché rivoluzionarie sono le peculiarità del mezzo che possono essere sfruttate: geo-localizzazione, ubiquità, immediatezza d’uso, socialità, interattività. Perché rivoluzionario è, a nostro avviso, l’impatto che il Mobile avrà sul comportamento del consumatore: che utilizza sempre di più il telefono cellulare come canale preferenziale per accedere – sempre e ovunque – a qualsiasi contenuto e servizio digitale.

Perché rivoluzionario è l’impatto che avrà anche sulle imprese e sulle pubbliche amministrazioni: mettendo loro a disposizione un nuovo potente canale di gestione della relazione con i propri clienti/utenti. Non dimentichiamo inoltre la leadership tutta italiana nella diffusione dei terminali e anche degli innovativi modelli di smartphone che pone le aziende del nostro Paese nella possibilità di giocare un ruolo di primo piano, non solo nel mondo dei Mobile Content come storicamente è stato, ma anche in quello delle Applicazioni e del Mobile Web, dove l’arena è globale e molto competitiva.”

Focalizzando l’attenzione sul volume d’affari del Mobile Internet, il 2010 ha fatto registrare una crescita pari al 27%, portandolo a raggiungere quota 538 milioni di euro. Cresce fortemente (+43%) la componente dei ricavi derivante dalle tariffe flat, che arriva a pesare il 38% sul mercato complessivo. Queste dinamiche sono confermate dalla forte crescita del numero di Mobile Surfer avvenuta nel 2010 e del loro utilizzo della Rete da cellulare: navigano in media 30 minuti al giorno, anche se la navigazione è concentrata su pochi siti e tendenzialmente sempre gli stessi. Interessante sottolineare come la soddisfazione non sia ancora elevatissima per circa la metà di questi utenti, in particolare a causa del forte consumo della batteria (per gli heavy user) e del costo del servizio. Meno criticate sono invece l’efficacia della navigazione tramite cellulare e la velocità e l’affidabilità della connessione.

Ancora un segno meno, invece, per il mercato dei Mobile Content & Apps a pagamento, anche se meno negativo dell’anno scorso: -9% nel 2010 contro -20% nel 2009: in due anni sono stati bruciati, così, 200 milioni di euro. Il rallentamento del calo è confermato anche nei primi mesi di quest’anno e fa ben sperare per un ritorno alla crescita (che però difficilmente avverrà già nel 2011 ma dovrebbe avvenire a partire dal 2012). La dinamica negativa è l’effetto combinato di due trend opposti, oramai in atto da due anni: da una parte, la continua contrazione, -13%, dei ricavi derivanti dai contenuti più tradizionali (loghi e suonerie, giochi java, sms informativi, dating via Sms, voting televisivo, ecc.) basati sui tipici canali Telco-centrici (Numero breve e Mobile portal in primis); dall’altra, la crescita dei contenuti erogati tramite i nuovi canali del Mobile Internet e degli Application Store, +113%, anche se in valore assoluto rimangono ancora molto limitati (qualche decina di milioni di euro complessivamente).

Entrando maggiormente nel merito di questi nuovi contenuti, si evidenzia una notevole crescita dei Giochi regolamentati con vincita in denaro (in particolare le scommesse sportive), ma sono le Applicazioni a fare la parte del leone. Quelle che generano i maggiori ricavi sono certamente i giochi. Tra le Applicazioni che si stanno dimostrando promettenti si segnalano quelle che erogano i contenuti più squisitamente editoriali, grazie anche all’introduzione dell’in-app billing.

Relativamente a questi “nuovi” contenuti e, in particolare, proprio alle Applicazioni, nonostante il grande fermento di tutti gli attori del mercato, il boom degli smartphone venduti e delle Applicazioni sviluppate, le dinamiche di crescita si dimostrano forse più lente di quelle che qualcuno ipotizzava. Si tratta di un mercato che necessita di tempo per trasformare gli enormi numeri riguardanti offerta e download in ricavi, sia pay che pubblicitari. Tuttavia, le grandi sperimentazioni in atto in termini di contenuti e modelli di business innovativi che puntano su nuovi format pubblicitari e su nuove forme di ricavo premium, stanno mettendo in luce un incredibile laboratorio a cielo aperto che, ne siamo convinti, condizionerà pesantemente l’evoluzione anche degli altri ambiti digitali – ha commentato Filippo Renga, Responsabile della Ricerca Mobile Internet, Content & Apps – Il successo dell’iPad e la rapida diffusione dei nuovi Tablet, l’introduzione del paradigma delle Applicazioni anche nel mondo dei Pc e in quello delle Televisioni sono, infatti, la chiara evidenza di come il Mobile stia contaminando il mondo dell’Internet tradizionale e delle Tv digitali”.

Ma il Web è veramente morto? “È in atto una grande battaglia tra due differenti mondi Internet: quello “nuovo” Application-centrico e quello “vecchio” Browser-centrico – ha concluso Andrea Rangone, Responsabile Osservatori ICT del Politecnico di Milano. – È una battaglia tra due concetti di Internet completamente diversi tra loro, non solo per l’architettura tecnologica che sottendono ma anche per i principi che li ispirano: il primo, quello App-centrico, si basa su un insieme di Application Store, ognuno dei quali rappresenta un walled garden; il secondo, Browser-centrico, si basa invece sull’universalità del Browser. Il Web, infatti, si innova con l’Html5 che consente di superare molti dei limiti del Browsing tradizionale, migliorando le opportunità per gli sviluppatori e avvicinando la user experience delle Applicazioni: pur non riuscendo a garantire tutti i vantaggi delle Applicazioni sviluppate nativamente per lo specifico sistema operativo, le Web app hanno il grande vantaggio della trasversalità e di non richiedere, quindi, uno sviluppo ad hoc per ciascuna piattaforma. La battaglia è solo agli inizi!”