E’ stato approvato dalla conferenza delle aree protette il piano triennale degli investimenti. Oltre un milione di risorse per azioni di valorizzazione, promozione, gestione dei centri visite, manutenzione ordinaria e straordinaria e messa in sicurezza. Questa mattina insieme all’assessore Alessio Beltrame, che ha fatto il punto sulle politiche di investimento e gestione delle Aree protette di cui la Provincia ha la gestione coordinata, c’erano il sindaco di Carmignano Doriano Cirri, e di Vernio, Paolo Cecconi, l’assessore all’ambiente di Poggio a Caiano Marco Buffini, l’assessore alle aree protette di Montemurlo Giorgio Perruccio e Sergio Spagnesi, responsabile servizio tutela dell’Ambiente del Comune di Prato.

“Rappresentano il 30% dell’intero territorio provinciale e sono una straordinaria opportunità di crescita in termini ambientali, economici e sociali che valicano i confini amministrativi di un singolo Comune, per questo è importante insistere sulla valorizzazione dell’intero Sistema delle Aree protette di cui la Provincia ha la gestione coordinata – sottolinea Beltrame – Un sistema per il quale nel triennio 2011/2013 vengono impiegate risorse per oltre un milione di euro.”

LE AZIONI – Si punta alla valorizzazione, promozione, gestione dei centri visite, manutenzione ordinaria rete sentieristica e viabilità secondaria inserita nelle Ret (Rete escursionistica toscana), con un investimento complessivo di 156 mila euro in tre anni, dei quali 116 mila sono fondi provinciali.

Fra questi interventi è compresa la Giornata europea dei parchi, e il collegamento, attraverso pista ciclabile, delle Cascine di Tavola fino a Poggio a Caiano, la nuova carta dei sentieri dell’Alto Carigiola ma anche lo sviluppo e la manutenzione della viabilità nelle aree di Artimino e Pietramarina.

Per interventi volti a incrementare la frequentazione delle aree protette, a mettere in sicurezza alberature e manufatti a rischio caduta, a effettuare la manutenzione straordinaria di strutture e infrastrutture ci sono invece altri 340 mila euro complessivi, dei quali oltre 229 mila sono fondi provinciali. Fra questi il completamento dell’illuminazione del Bargo, la sistemazione dell’area umida della Bardena, con realizzazione del lago e la sistemazione di accessi e percorsi nell’ottica della sua valorizzazione dal punto di vista ambientale; il recupero e la manutenzione della viabilità secondaria (strada bianca) del Passo dell’Alpe.

Investimenti per 622 mila euro sono infine destinati ad azioni e interventi effettuati direttamente dalla Provincia, o in collaborazione con altri enti ma all’interno di specifici finanziamenti dedicati (come progetti comunitari). Fra questi è da segnalare, ed è già in fase di attuazione, il progetto comunitario europeo LIFE+”SCI d’acqua” che prevede interventi atti a favorire il miglioramento ambientale e l’ampliamento di aree umide (come Pantanelle, Bogaia, all’interno delle Cascine di Tavola, e Ombrone) presenti nella piana pratese a favore dell’avifauna stanziale o migratoria, nonché azioni volte a favorire la conservazione di specie ittiche e astacicole di interesse conservazionistico. All’interno di questi investimenti anche interventi di progettazione per il recupero del Ponte Manetti, un elemento di connessione strategica per la mobilità all’interno del Parco della piana, collegando le Cascine con il complesso della villa medicea di Poggio a Caiano.

La ricostruzione del ponte ciclo-pedonale parte da lontano e la sua realizzazione consentirà finalmente agli abitanti di Poggio di collegare i due polmoni verdi del comune: il Bargo e le Cascine.

IL COORDINAMENTO PROVINCIALE – Una scelta precisa riguardo alla gestione del territorio e agli investimenti futuri che consente la promozione e valorizzazione di un’area vasta e degli aspetti legati alla conservazione della natura, habitat e specie, anche in funzione delle specifiche deroghe in materia ambientale che la legge affida alle province; e Prato è una delle poche in Toscana ad aver messo in sinergia il ruolo dei singoli Comuni con una visione complessiva condivisa.

Dall’accordo siglato nel 2007, che ha affidato alla Provincia di Prato la gestione coordinata del Sistema Aree protette, è nata una struttura leggera – e senza costi aggiuntivi – con l’obiettivo di promuovere l’integrazione fra gli enti, la sinergia delle risorse e il miglioramento delle funzioni e dei servizi al cittadino. I contenuti dell’accordo partono dalla ricerca alla gestione delle strutture di accoglienza, dalla loro manutenzione fino all’organizzazione delle visite guidate, un’intesa che impegna Provincia, Comunità montana e i Comuni. Spetta poi alla conferenza delle aree approvare il piano triennale degli investimenti.

Il sistema delle Aree protette si è dotato anche di un brand identificativo: Pan (Protected areas network – Sistema aree protette della Provincia di Prato), un piccolo pan, dio greco delle creature naturali, che appare su tutti i progetti del sistema e li rende immediatamente riconoscibili.

AREE PROTETTE E TURISMO – Nel territorio provinciale le aree protette sono la Riserva naturale Acquerino-Cantagallo e gli Anpil del Monteferrato (comprendente il sito di interesse comunitario Monteferrato-Monte Iavello), dell’Alto Carigiola-Monte delle Scalette, dei Monti della Calvana (coincidente con il sito d’interesse comunitario La Calvana), delle Cascine di Tavola, di Pietra Marina e Artimino. Il sistema è articolato in due sottosistemi, quello Appenninico e quello della media Val di Bisenzio.

Il sistema delle aree protette rappresenta per la Provincia anche una straordinaria opportunità di crescita in termini turistici. Ed è su questa risorsa, per sviluppare il turismo sostenibile e compatibile insieme a progetti economici che significhino anche posti di lavoro e per diffondere la conoscenza di luoghi e servizi ai nostri cittadini, che puntano due progetti in fase di attuazione: il progetto Ippovia e la connessione wifi. Il progetto Ippovia riguarda la realizzazione di un percorso che si inserisce nell’ambito della normativa della Rete Escusionistica Toscana (RET) ed è realizzato con percorsi che possono essere agevolmente fruiti sia da cavalli e cavalieri ma anche da chi va a piedi e in mountain bike. Una rete di circa 180 chilometri che attraversa tutto il territorio pratese da nord a sud e si inserisce, con più punti di collegamento, nel circuito delle ippovie di area metropolitana (ippovia San Jacopo e anello del Rinascimento). Parte integrante del percorso è la posa della segnaletica. Ma le aree protette si legano anche all’innovazione, grazie allo studio di attivazioni di connessioni wi-fi al suo interno, progetto che aprirà a molteplici possibilità di utilizzo (palmari, webcam, informazioni su siti e portali) per incentivare il turismo.