Ormai griffe e insegne creano prodotti da vendere solo durante i saldi. Una logica che dal factory outlet si sta spostando ad altri tipi di esercizi. Perché la richiesta è quella: novità a prezzi scontati.   

1. La produzione per i factory outlet è un fenomeno che si sta spostando in altre tipologie del commercio moderno e tradizionale
2. Il prodotto desiderato si sposa al prezzo sognato: il massimo della gratificazione nell’esperienza d’acquisto a basso costo

Nella hall centrale dei grandi magazzini Harrod’s a Londra, ancora a fine gennaio si potevano trovare decine di borse firmate, in vendita a sconti che arrivavano anche al 70%. Nello stesso periodo, alla Rinascente Duomo, nel reparto dedicato all’abbigliamento informale ho rischiato di essere travolto da un attaccapanni carico di piumini di tutte le taglie e colori.

Addio rimanenze
Da dove arrivano questi prodotti? È la crisi dei consumi che aumenta l’offerta o c’è dell’altro? Ormai molte griffe e insegne producono e mettono in commercio nuovi prodotti realizzati appositamente per i saldi, seguendo la logica dei factory outlet center.

Dopo un primo periodo – coincidente con la nascita dei factory outlet center – nel quale i negozi all’interno di questi centri vendevano prettamente, se non esclusivamente, capi difettosi o rimanenze dell’anno prima, ben presto gli operatori di marca hanno capito che non è possibile reggere l’assortimento di un punto di vendita solo con questa tipologia di prodotti: è cominciata quindi la produzione ad hoc, una pratica mai esplicitamente dichiarata ai consumatori.  

Tanto per fare un esempio, Polo Ralph Lauren negli Usa produce per i factory outlet magliette di tutti i colori con filati diversi da quelli che costituiscono i capi venduti nei negozi delle high street.

Oggi questa logica si applica a uno spettro molto diversificato di tipologie e formati, dai grandi magazzini ai concept store, fino ai negozi tradizionali: si è arrivati al punto di proporre “nuovi arrivi” settimanali (da dove?) per incuriosire i clienti.   Dal punto di vista razionale questi prodotti non hanno un reale valore: rappresentano nel complesso una chimera consumistica creata per soddisfare la crescente esigenza di acquisti a prezzo scontato. Sono prodotti che nascono e muoiono con questa specifica missione. Non si trovano a catalogo o nelle collezioni attuali: non sono nemmeno disponibili nel punto di vendita prima del loro arrivo.

Bisogno di novità
Dal punto di vista dell’esperienza questo fenomeno rappresenta invece “il mondo trasformato in consumo”: la ricerca continua di novità e stimoli per alimentare la nostra fame di acquisti ed evitare la frustrazione derivante dalle rotture di stock.  

La produzione orientata alle richieste della domanda prevale sul prezzo scontato che di quella è un pretesto, ormai ridotto a dettaglio: anche perché la “discountizzazione” è a portata di tutti ogni giorno, mentre trovare il prodotto desiderato al prezzo sognato fa ancora gola.

Per questo motivo, a prescindere dalle implicazioni legislative, la richiesta di deregulation dei saldi non sarebbe che un’istituzionalizzazione dello status quo, la ratificazione di una produzione realizzata ad hoc per i bisogni dei consumatori, mentre si perderebbe parte dell’esperienza legata a uno specifico momento temporale.

Il bisogno di novità ha i suoi riti: Zara cambia l’assortimento ogni due settimane, mentre il periodo dei saldi ritorna due volte l’anno… a meno che non andiate nei factory outlet center.

*M&T

Saldi su invito
L’iniziativa è nata per gioco da un gruppo di amici che, disponendo di lotti di prodotti di marca fortemente scontati, organizzava vendite speciali su invito per proporre il campionario ad amici e famigliari. L’idea è diventata una realtà imprenditoriale: un sito di commercio elettronico (saldiprivati.com) che organizza vendite di prodotti specifici per un periodo limitato secondo una logica di comunità esclusiva. Si ottengono 5 euro di buono sconto per ogni amico segnalato (fino a un massimo di 20).

Spaghetti alla chitarra in saldo
Roberto Avallone, ristoratore di Cassino, il comune in provincia di Frosinone famoso per l’Abbazia di Montecassino, ha introdotto i saldi nel settore della ristorazione per invogliare i turisti a entrare nel proprio locale. Pasta, pizze, bistecche e altre prelibatezze locali, proposte a sconti compresi tra 15% e 30%, per contenere la dilagante abitudine dello spuntino a base di panino e bottiglietta di acqua minerale…