Mentre Mark&Spencer realizza un “future store” senza nuove tecnologie che lascia perplessità, a Livorno, Roberto Chelucci ( creatore delle catene Sidis e Ekon ) punta molto sull’innovazione tecnologica e apre il primo punto vendita dove, tra gli scaffali, non si passeggia con il classico carrello, ma bensì con un piccolo apparecchio simile ad un telecomando.

Come funziona: si prende il lettore ottico posto all’ingresso del pdv, si inizia a camminare tra gli scaffali dove i prodotti confezionati ( circa 2700 ) sono esposti come campioni e, anzichè riempire il carrello, si ”riempie” la memoria della macchinetta tramite il codice a barre…terminata la spesa, il telecomando viene consegnato all’addetto che invia l’ordinazione al magazzino e, dopo pochi minuti, la merce arriva alla postazione cassa…si paga in contanti o con carta di credito e “les jeux sont faits”!

Durante la breve attesa per l’arrivo dei prodotti, il cliente può sostare in uno spazio allestito con tavolini, poltroncine e distributori automatici di snack e caffè ( già si sta pensando alla realizzazione di un bar ). Ma nel pdv è possibile acquistare anche, con la formula tradizionale, prodotti freschi come pane, carne, surgelati, verdure..ecc.. Si chiama Sm ( Sconto Maxi ) il pdv ideato da Chelucci e si presenta al mercato come una “proposta discount” solo per i prezzi, l’assortimento invece, al contrario di quanto avviene nei discount, comprende marche ben conosciute.

Il pdv ( 250mq. dedicati alla vendita e 900 al magazzino ) è stato concepito per ridurre al massimo i costi e questa sua caratteristica che consente anche di contenere i prezzi di vendita al pubblico, fa leva su due aspetti determinanti: la completa cancellazione dei furti da parte dei clienti ( l’obiettivo si raggiunge grazie “all’esposizione campionaria” degli articoli che non possono essere presi fisicamente… e se consideriamo che a livello nazionale i furti incidono per il 2,5% sul fatturato, il risparmio non è malvagio! ) e la riduzione dell’organico ( l’esposizione dei prodotti come campioni, non richiede addetti da dedicare al rifornimento di merci sugli scaffali, attività che assorbe risorse e riduce la produttività ).

Riguardo la riduzione dei costi ( cancellazione furti, minori risorse interne ) e la conseguente politica dei prezzi bassi, nulla da dire, mi sembra un’idea apprezzabile… ma riguardo l’efficacia commerciale, ho qualche perplessità! Forse l’esposizione dei soli “prodotti campione” rischia la “cancellazione”, oltre che dei furti, anche delle vendite d’impulso ( e non è poco! )… penso che la sola leva “prezzi”, non riesca a stimolare, con efficacia, gli acquisti dei clienti! Quando al buon prezzo si affianca, tra l’altro, una massiccia e accattivante esposizione di prodotti, di solito si raggiungono risultati di vendita molto più importanti…