Oggi riportiamo l’esempio di due città del Nord Italia che hanno perfettamente compreso le potenzialità della connessione wi-fi non solo come mezzo di comunicazione ma anche come strumento indiretto per il rilancio delle attività locali.

Brescia

Il capoluogo lombardo ha investito importanti risorse per dotare tutta la provincia di 1000 hotspot per l’accesso gratuito e pubblico alla rete in fibra ottica, aderendo di fatto al network “Free Italia Wi-Fi”, nel quale gli utenti possono navigare liberamente grazie ad un’unica autenticazione e che può già contare su città del calibro di Torino, Venezia, Firenze, Genova e la provincia Roma per un totale di 27 reti federate e 1600 hotspot senza comprendere quelli del territorio bresciano.

Un intervento pensato soprattutto per mettere a disposizione degli utenti informazioni di tipo turistico ma anche con un occhio ai giovani, frequentatori assidui ed esperti della rete, che in questo modo possono vivere la città ed il territorio circostante a 360 gradi, senza dover rinunciare alla connessione e quindi alla possibilità di condividere le proprie esperienze con il resto della community una volta usciti di casa.

Alba

Anche la città piemontese ha aderito al circuito Free Piemonte Wi-Fi” facente sempre capo a “Free Italia Wi-Fi”; in questo caso non si è agito pensando ad un particolare segmento di utenza ma ad una particolare occasione: l’evento Vinum 2012, che ha chiamato a raccolta più di 100 foodblogger. L’intervento, quindi, è nato proprio dalla volontà dell’Amministrazione di fornire loro un canale stabile attraverso il quale comunicare per tutta la durata della manifestazione.

Una volta attivato, però, il servizio è stato sfruttato a pieno anche dagli abitanti del luogo: infatti il bacino di utenti si è decisamente ampliato, triplicando nel giro di un mese per registrazioni, con un picco di accessi insperato e traffico sia in upload sia in download; da questi dati si evince che anche per i residenti navigare senza fili rappresenta un’opportunità e che Vinum 2012 è servito soltanto a tradurre più velocemente questa esigenza in realtà.

Da qui alcune considerazioni:

Il turismo è una risorsa commerciale e come tale va sfruttata. In un periodo di difficoltà economica come quello che stiamo attraversando è sciocco sprecare delle buone occasioni per incrementare le vendite; il turismo e gli eventi (Specie enogastronomici) che rianimano centri splendidi ma spesso dimenticati del nostro Paese richiamano molte persone; è quindi utile fornire loro degli strumenti adeguati per reperire tutte le informazioni di cui possono avere bisogno durante la permanenza per renderla soddisfacente, memorabile e – perché no? – consigliabile ad altri.

Se volete attrarre i giovani, dotatevi di Wi-Fi. Non c’è metodo migliore per acquisire nuovi clienti: ragazzi under 20 ma anche studenti universitari o persone che lavorano con il portatile ed hanno quindi bisogno di hotspot; che sia per motivi professionali o legati al divertimento e all’interazione sociale, il Wi-Fi può essere quel fattore in più che determina la scelta del posto dove fare una consumazione “di cortesia” per poter usufruire della connessione.

Non aspettate le amministrazioni. Dotarsi di un hotspot è molto semplice e poco impegnativo dal punto di vista economico quando si parla di singole attività, tuttavia quando si decide di procedere con progetti provinciali o regionali i tempi si dilatano a dismisura; la motivazione è semplice ed è stata già accennata poche righe sopra: il periodo di sofferenza dei mercati esige dei tagli e le nuove tecnologie non vengono ancora considerate una voce ineliminabile o utile alla ripresa, pertanto si investe poco in esse. In uno scenario così frammentato il singolo esercente può fare la differenza decidendo di farsi carico di un piccolo onere in vista di benefici misurabili in un aumento delle vendite e di un maggiore traffico all’interno del locale o del punto vendita.