Nella scorsa primavera il Telegraph ha condotto un’inchiesta per capire a quale prezzo gli hotel di tutto il mondo mettono a disposizione dei propri clienti la connessione wireless. Ne è emerso un quadro in netta controtendenza rispetto alla crescente diffusione del wi-fi gratuito in luoghi e locali pubblici… Un vero e proprio schiaffo alla crisi

L’indagine, condotta su un campione di 70 catene alberghiere e molti hotel indipendenti, ha rilevato che solo 24 tra i grandi gruppi offrono il wi-fi a costo zero; praticamente 1 su 3… Se siete wi-fi dipendenti e vi piace viaggiare farete meglio a segnarvi questi nomi!

Ecco le strutture – di lusso e non – che fanno parte dell’ala illuminata (E gratuita): il colosso Maybourne (Che possiede Claridge, The Connaught Place e The Berkeley), 45 Park LaneThe HalkinMetropolitanOne AldwychBest Western, Malmaison, De Vere, Radisson Edwardian e Brittania.
Di seguito invece gli hotel con le tariffe per veri spendaccioni (NB: il cambio sterlina-euro è aggiornato al 05/09/2012).

 

Un giorno di wi-fi

la medaglia d’oro va a W Hotels, che fa pagare 17 sterline al giorno (24,29 €) a Londra; i prezzi si “abbassano” affidandosi allo stesso gruppo ma soggiornando a Istanbul (19 €), Barcellona (15 €) e Hong Kong (13,50 € circa) ma considerando la presenza di internet gratis in alcune aree comuni è evidente che a gonfiare il prezzo non è la disponibilità di internet ad ogni ora ma piuttosto il privilegio di poterne usufruire nel più totale comfort della propria stanza di hotel super-lussuoso, altrimenti chi pagherebbe per un servizio che potrebbe avere gratuitamente spostandosi solo di qualche metro?

Secondo posto per le tariffe Holiday Inn, di poco inferiori: 24 € al giorno in Europa, 15 € in Gran Bretagna ed un’inspiegabile generosità nei confronti delle strutture statunitensi, in cui si può tranquillamente navigare gratis.

 

Un’ora di wi-fi

Non fatevi prendere da facili entusiasmi: a fronte di tariffe giornaliere così ingenti non conviene buttarsi su conteggi orari, perché in questo caso i prezzi schizzano letteralmente alle stelle (Ebbene sì, in proporzione riescono ad essere persino peggiori).

10 € l’ora è la cifra esorbitante richiesta dagli hotel facenti capo al gruppo Marriott, tra cui l’AC Hotel di Firenze e il JW Marriott di Cannes;

5,95 sterline sono il costo di un’ora di internet per W Hotel (8,50 €, l’equivalente di oltre mezza giornata).

 

Più “corri”, più spendi

Meglio forse allora puntare più “onestamente” su prezzi commisurati alle prestazioni: è il caso di quegli hotel che hanno messo a disposizione della clientela una doppia tariffa, a seconda della portata della rete.

Nella categoria degli hotel indipendenti The Langham arriva a chiedere 20 sterline al giorno (28,58 €per la banda larga ma offre il wi-fi gratis ad una velocità inferiore;

stesso discorso per la catena Sofitel, dove navigare a tavoletta costa 15 sterline al giorno (21,43 €).

 

Facciamo due conti

Se i prezzi per navigare in rete sono questi c’è da immaginarsi che l’alloggio presso queste strutture non sia esattamente economico: premesso che non stiamo parlando di pensioni o tre stelle, è chiaro che il ricarico c’è eccome. I costi di mantenimento della rete, uniti al canone fisso mensile per garantire ai clienti il wi-fi gratuito 24/7, possono essere tranquillamente ammortizzati con poche prenotazioni…

 

Bisogna allora seguire l’indicazione del direttore di Wired UK che invita tutti a boicottare il wi-fi a pagamento negli hotel?

Come sempre vige il buonsenso: dipende dalla necessità e dal “peso” della tariffa. Se durante un viaggio di lavoro sorge in piena notte l’improvvisa necessità di inviare una mail di vitale importanza allora si può fare uno strappo alla regola e concedersi questo piccolo lusso, a meno che non ci siano delle aree comuni wi-fi free nella struttura; in tal caso meglio armarsi di pantofole e vestaglia e scendere di qualche piano, evitando così di dilapidare un capitale per un benefit in fin dei conti piuttosto modesto. Meglio ancora uscire e cercare bar e locali che offrano gratuitamente questo servizio, prerogativa che è ormai prassi all’estero e un fenomeno in significativa crescita anche in Italia.

 

(Fonti: www.telegraph.co.uk)