A Parigi è scoppiata la mania dei concept store. Andare a fare shopping in un concept store parigino equivale ad un vero e proprio giro di giostra. Appena varcata la soglia i sensi vengono sollecitati in ogni direzione: suoni, luci, odori, sapori: un intero apparato sensorio in eccitazione.

Nella capitale francese ormai se ne contano una decina : tra questi Coltette, Home Autour du monde, Lieu Commun, Citadium e Merci, costituiscono gli esempi migliori.

Tuttavia per vantare il titolo di concept store non basta essere un negozio multimarca dal design accattivante. Come suggerisce il nome, è necessario mettere in scena un nuovo concetto, immaginare associazioni creative e seducenti, offrendo al tempo stesso una selezione di articoli in ambiti differenti: moda, design, arredamento, arte. L’unica ambizione é dettare le tendenze di domani.
 
Home autour du monde è il pioniere di questo genere di shop. Il negozio nasce nel ’92 dall’idea di Serge Bensimon di accostare alle sue creazioni di abbigliamento, una collezione di mobili ed oggetti per casa. 

Citadium, un immenso spazio circolare di 6000mq in rue Caumartin, è invece dedicato ad un target più giovane. I suoi tre piani di architettura futurista propongono articoli ispirati ad un contesto metropolitano e allo street wear. 

Nel cuore di Montmartre, in rue Vieuville, Spree è il negozio dalla vocazione più artistica: fondato nel 2000 dalla stilista Roberta Oprandi e dal pittore Bruno Hadjadj, si è proposto come una boutique-galleria che sperimenta l’unione di arte, moda e design vintage degli anni 50/80. 

Il più giovane di tutti, inaugurato nel 2005, Lieu Commun, adotta una filosofia inversa rispetto agli altri concept store multimarca: il negozio di rue De Filles du calvaire, ivece di allargare la produzione di accessori ed oggetti d’arredo, si concentra unicamente sul lavoro di qualche creatore indipendente, senza imporre restrizioni sulla scelta degli articoli da trattare.

E se è vero che in questo genere di spazi le idee mancano, ecco allora Merci, l’ultima frontiera del concept store. Il negozio “engagé” situato in boulevard Beaumarchais che, attraverso i suoi prodotti di abbigliamento ed oggettistica alla moda, promuove uno “shopping umanitario”: da un lato gli stilisti accettano di ridurre il loro margini di guadagno per rendere i prodotti più accessibili, dall’altro il negozio si impegna a donare in beneficenza parte dei proventi.
 
Tra tutti questi esempi, Colette rimane però la più celebre rappresentazione di un concept store francese . Nel negozio di rue Saint Honoré si può davvero trovare di tutto: dall’esclusivo sacchetto appositamente progettato per raccogliere in modo igienico ed efficace i bisogni del vostro amato cane, alla spatola “effetto scrub”, per levigare i piedi, ricoperta di polvere di diamante. Il secondo piano, riservato all’abbigliamento, ospita una vasta gamma di creazioni alla moda per soddisfare le voglie e i desideri più stravaganti. Decisamente futurista invece l’area dedicata al design tecnology, dove si reinventano pc, amplificatori, e lettori mp3, dalle forme a dir poco inusuali. Non manca neanche l’angolo ristorazione: un Water Bar dal design innovativo, dove si servono più di 200 qualità di acque.
 

Ognuno di questi luoghi costituisce un microcosmo a parte, con una sua propria atmosfera ed un’estetica coerente ed originale. Luoghi tra loro molto diversi, uniti però nell’aver accettato, e vinto, la sfida a proporre il nuovo stile di vita contemporaneo.