Nell’ultimo articolo ho ribadito l’importanza della comunicazione promozionale ponendo l’accento sull’esercente, che non solo deve sempre comunicare un suo servizio senza dare per scontato che tutti lo conoscano solo perché è efficace ma anche farlo nel modo giusto, il che vuol dire due cose:

1. far percepire al potenziale consumatore che c’è un vantaggio effettivo a sua disposizione se acquista invece che altrove;

2. sorprenderlo con un messaggio originale, qualcosa di davvero unico.

Proprio su questo secondo aspetto voglio soffermarmi oggi analizzando un bell’esempio di originalità applicata al Digital Signage.

Il Monterey Bay Aquarium, struttura californiana che da oltre 25 anni ospita migliaia di specie ittiche e di flora marina provenienti dall’Oceano Pacifico, ha piazzato in 13 pensiline degli autobus altrettante postazioni video interattive che ripropongono uno scenario acquatico visibile solo a molti metri di profondità (Per guardare le foto clicca qui).

Il claim che appare inizialmente sullo schermo, “150 FEET OF AWESOME” (150 piedi di straordinaria bellezza), accompagnato dai colori vividi della grafica, stimola la curiosità e l’immaginazione dei passanti; sensazioni rafforzate dalla call to action sottostante “EXPLORE INSIDE” (esplora all’interno), che invita in modo più diretto le persone all’interazione.

L’utente può dare il via all’avventura virtuale selezionando sul touchscreen l’opzione “DIVE IN” (Tuffati) e da qui iniziare ad immergersi nelle profondità dell’oceano, ammirandone la bellezza e la varietà: ad ogni livello, infatti, le specie da ammirare cambiano, si passa dalle tartarughe marine ai banchi di sardine ad ipnotiche meduse. Al termine dell’immersione lo schermo invita l’utente ad immortalare la propria esperienza a 150 piedi sotto il livello del mare scattando una foto direttamente dallo schermo, che può essere poi inviata al proprio smartphone o pubblicata sui principali social network (L’applicazione supporta Facebook e Twitter).

La campagna estiva “Share the Experience and Share the Love” (Questo il nome dell’iniziativa) è un esperimento originale di comunicazione attraverso il Digital Signage che sicuramente punta ad un riscontro diretto in termini di visitatori ma si sposa perfettamente anche con uno dei principi della struttura, ossia sensibilizzare gli utenti alla conservazione dell’oceano; per di più lo fa in modo insolito, con contenuti di qualità ed una una buona dose di engagement.

Dare a tutti la possibilità di tuffarsi virtualmente tra le meraviglie del Pacifico genera sicuramente soddisfazione nell’utente, perché svela dei contenuti in anteprima, senza dover pagare il biglietto d’ingresso all’acquario o prenotare un’immersione fisica (Un’altra attività portata avanti al Monterey Bay).

A questo punto l’esperienza può avere diversi finali:

A) Convertire l’utente virtuale in utente reale, quindi in visitatore dell’acquario;

B) Divertire l’utente al punto di condividere la propria esperienza sui social network, dove la foto può dare vita a fenomeni virali;

C) Non trasformarsi in azioni reali o virtuali ma comunque rimanere impressa nella mente dell’utente.

In ciascuno dei tre casi con strumenti piuttosto semplici da utilizzare (Schermi touchscreen) e contenuti altrettanto semplici (Una riproduzione di quanto davvero esiste sotto il pelo dell’acqua) si otterrà una campagna di forte impatto visivo ed emotivo con probabili effetti virali, reali (Per la collocazione in un punto fortemente transitato della città) e virtuali (Confidando nell’alto tasso di condivisione delle immagini nei social).

Non è da sottovalutare inoltre la trasversalità del messaggio rispetto al target: trattandosi infatti di un’esperienza visiva, esplorativa e controllata dal semplice tocco della mano può essere davvero aperta a tutti, adulti ma soprattutto bambini; questo è un aspetto molto importante dal momento che un acquario è abitualmente meta di famiglie e gruppi scolastici in gita

Visto? Essere originali con il Digital Signage, partendo da buoni contenuti e pensando davvero all’utente finale, non è poi così difficile!