Burberry impreziosisce il settore retail aggiungendo alla propria catena di punti vendita sparsi in tutto il mondo un flagship store nel cuore di Londra in cui tradizione artigianale e Digital Signage si fondono perfettamente.



Il nuovo spazio, ricavato all’interno di un palazzo storico ottocentesco, mantiene nell’aspetto un gusto classico ed essenziale proponendosi come roccaforte di uno stile rimasto inalterato nel tempostile che appunto ricalca il carattere del brand – ma nasconde dietro alle pareti e agli stucchi restaurati una tecnologia avanzata e versatile, capace di dar luogo ad esperienze inedite per il cliente ed in grado di supportare la struttura nell’organizzazione di eventi collaterali.

Sviluppato su quattro piani, lo store propone un’atmosfera calda ed intima, quasi familiare, apparentemente molto lontana da uno spazio di grandi dimensioni, riuscendo nel difficile intento di risultare credibile. Una sorta di incantesimo che funziona proprio in virtù della felice collaborazione tra antico e moderno, imprescindibili l’uno dall’altro e non nettamente distinguibili.



La punta di diamante del Digital Signage è sicuramente il maxischermo posizionato al centro delle due scalinate di raccordo tra i piani, alto più di 6,50 metri, che conferisce all’intero negozio un’aura di modernità e versatilità assoluta: lo spazio, infatti, è stato pensato per ospitare performance musicali live, incontri e proiezioni (La prima in calendario è la London Fashion Week, le cui sfilate illumineranno lo store di fascino e colori).

A fare da corollario a questo gioello tecnologico tanti “specchi magici” distribuiti in tutto il punto vendita; questi sfruttano la tecnologia RFID (Quella cioè che permette di veicolare contenuti aggiuntivi racchiudendoli in microchip a radiofrequenza riconosciuti da dispositivi digitali) e permettono di aprire finestre sul brand Burberry altrimenti inesplorabili direttamente nello store:

basta avvicinarsi alle superfici con un prodotto indosso ed ecco partire in automatico un filmato che propone sia le fasi della lavorazione dell’oggetto in questione (Artigianato, tradizione, passato) sia come il capo o l’accessorio apparirà durante il suo utilizzo, proiettando una sfilata incentrata su di esso (Moda, mass media, futuro).

Il punto di raccordo tra questi due tipi di informazione è il presente, il momento in cui il cliente decide di lasciarsi trascinare nel mondo e nell’universo valoriale del brand; vale la pena sottolineare che, non trattandosi di un sistema convenzionale di comunicazione visiva, si basa sulla sua libera scelta e non è un tipo di comunicazione passiva continuamente sotto i suoi occhi (Solo posizionandosi davanti allo specchio magico con l’articolo selezionato il Digital Signage prenderà vita).



E ancora, un’area in cui i potenziali acquirenti possono disegnare personalmente il proprio trench Burberry, scegliendo tra 12 milioni di combinazioni diverse: un ventaglio di possibilità praticamente infinito e irreperibile in un retail fisico, che solo grazie ai supporti digitali può prendere vita. Il corrispettivo classico di questo spazio sono le sezioni bellezza e profumeria (Più orientate all’universo femminile), sartoria e scarpe (Principalmente destinate ad un target maschile).



Entrando nel flagship store, in definitiva, non si acquistano soltanto prodotti ma se ne conosce anche la storia; il punto vendita diventa quindi museo e chi lo popola non solo un cliente  ma anche un visitatore. Grazie a questa fusione di artigianalità e Digital Signage il cliente acquisisce delle informazioni davvero utili ai fini:

1. della scelta,

 

2. dell’identificazione nel brand,

3. (Nella migliore delle ipotesi) della sua fidalizzazione ad esso.

Particolare, quest’ultimo, non di poco conto specialmente in un periodo in cui anche le vendite legate a grandi marchi della moda e del lusso come Burberry registrano un sensibile calo delle vendite, dovuto perlopiù alla fase di recessione dell’economia globale e non tanto ad una perdita di fiducia del target nei confronti del marchio.

 



(Fonte: www.signageinfo.com)