Le notizie che giungono dall’America sembrano delineare un prossimo importante cambiamento nella pubblicità outdoor: il QR Code potrebbe sparire nel giro di 5 anni a vantaggio delle tecnologie NFC. Ecco da dove trae origine questa profezia.

Due sigle non troppo conosciute, il QR Code e l’NFC. O perlomeno conosciute ma di cui non è sempre chiaro il significato: il QR Code è un codice di risposta rapida (QR sta proprio per “Quick Response”) nato dall’esigenza della Toyota di compiere delle verifiche sui pezzi delle auto durante le varie fasi di produzione; NFC sta per “Near Field Communication” ed è una tecnologia che sfrutta la vicinanza di due dispositivi per lo scambio reciproco di informazioni sul modello del Bluetooth.

In entrambi i casi è prevista un’azione di decodifica ed un dispositivo (Come ad esempio lo smartphone) che supporti il consumatore; quest’ultimo, dal canto suo, può essere più o meno coinvolto nel processo di acquisizione delle informazioni.

Che significa?

Che tecnologie diverse seguono percorsi diversi e riscuotono anche differente successo presso le aziende ad esse collegate, quindi non solo quelle produttrici – che sono interessate alla promozione dei propri articoli – ma anche quelle relative ai canali di distribuzione promozionale – ancora una volta possiamo citare gli smartphone – che possono decidere di attrezzarsi o meno per fornire al cliente finale tutti gli strumenti atti ad interpretare le informazioni codificate che lo circondano.

Il QR Code attualmente sostituisce il codice a barre ed è quindi largamente diffuso sugli scaffali dei negozi e in giro per la città sui cartelloni ma di contro l’applicazione per smartphone in grado di decodificarlo non è di default su tutte le piattaforme mobili: non è una mancanza che coinvolge piccoli brand, sull’iPhone Apple non ce n’è traccia, va scaricata in seconda battuta.

Le tecnologie NFC consentono una maggiore versatilità delle informazioni trasmesse: attraverso dei chip piazzati su supporti cartacei si possono ricevere sullo smartphone contenuti multimediali o ancora, appoggiando il dispositivo su una specifica superficie, visualizzare sul proprio display informazioni ed offerte geolocalizzate. Tutte operazioni che, paragonate alla ricerca di un’app, al download e alla sua installazione (Passaggi indispensabili per leggere un QR Code da un iPhone) richiedono evidentemente un minore sforzo per l’utente.

Come la mettiamo con le aziende?

Sempre oltreoceano è nata un’organizzazione no profit chiamata The NFC Forum a sostegno dell’omonima tecnologia che annovera tra i più attivi sostenitori addirittura la Nokia; le iniziative più interessanti finora lanciate sono:

1. lo Smart Poster, una nuova generazione di annunci cartacei con chip integrati per ampliare le possibilità di comunicazione da above a below the line;

2. l’N-mark, un vero e proprio logo universalmente riconosciuto che indichi all’utente la presenza di tecnologia NFC, fornendogli automaticamente una chiave d’accesso a contenuti aggiuntivi grazie al proprio smartphone.

L’opera di sensibilizzazione sembra aver funzionato bene finora: la Apple sarebbe interessata ad introdurre le dovute applicazioni nel suo software di base e Google starebbe collaborando con nomi del calibro di Mastercard sul progetto Google Wallet, orientato alla definitiva digitalizzazione dei pagamenti, sostituendo le carte di credito attuali con un sistema di trasferimento monetario basato proprio sulla NFC, completamente virtuale ma anche completamente sicuro.

Non è quindi solo un’ipotesi ottimistica pensare che, nel giro di un anno, il 20% degli smartphone (Circa 300 milioni di pezzi) avrà un sistema NFC integrato e il 30% di questa percentuale sarà concentrato nel Nord America; questi dati sono il frutto di una strategia ben strutturata e portata avanti con largo anticipo:

non solo progredire a livello tecnologico ma anche informare le aziende produttrici di smartphone – molto prima di arrivare ai singoli utenti – circa le potenzialità di questo strumento, affinché venisse ritenuto talmente importante per la comunicazione e le nuove metodologie d’acquisto da essere incluso in tutti i modelli come caratteristica di base; in un secondo momento, data la disponibilità di supporti per l’interazione tra smartphone e smart poster, invogliare le aziende ad un uso consapevole della NFC come canale nuovo e personalizzato di comunicazione; infine educare il consumatore finale grazie al massiccio impiego di NFC nella comunicazione outdoor e alla pratica ripetuta nel tempo.

La sfida è stata lanciata, staremo a vedere se il QR Code saprà difendersi dalla NFC semplificando il suo processo comunicativo ma anche facendo leva sui tasti giusti… Rigorosamente touch!

Fonti: www.screenmediadaily.com