Per il giudice federale chiamato a deliberare sul presunto cartello di Apple con gli editori per aumentare i prezzi dei libri digitali, Apple ha violato le norme antitrust negli Stati Uniti. Infatti, il giudice Denise Cote, di Manhattan, ha stabilito che l’azienda di Cupertino ha complottato per alzare i prezzi al dettaglio dei libri digitali e ha annunciato che seguirà un’ulteriore fase processuale per decidere l’ammontare dei danni.
Dopo aver presentato molte novità al Worldwide Developers Conference per Apple arriva una stangata da giudice federale per le presunte manovre scorrette sulla questione ebook.
La sentenza di colpevolezza per l’azienda della Mela più conosciuta al mondo, rappresenta una vittoria per il governo Usa e per diversi Stati che che hanno i titoli per presentare un decreto ingiuntivo.
I fatti risalgono al 2009 e la causa legale è stata avviata nell’aprile 2012 contro il gruppo stesso e cinque gruppi editoriali (Hachette, HarperCollins, Mcmillan, Penguin e Simon&; Schuster), che hanno patteggiato con le autorità degli Stati Uniti.
Secondo quanto trapela sembrerebbe che il piano di Apple era volto a spingere il rivale Amazon ad alzare il prezzo dei suoi ebook da 9,99 dollari a circa 15 $. Questo per il giudice ha portato a prezzi più alti per i consumatori del 50% e in profitti illeciti per Apple e per gli editori schierati contro Amazon.
Se non lo avete capito, stiamo parlando di pratiche anticoncorrenziali, anche se Apple ha negato le accuse ed annuncia di voler presentare un ricorso.