Everyone likes getting a good deal, but it’s not always easy to find the right one at the moment you could use one. Imagine that while you’re looking for a new place to try for lunch, you could see offers from restaurants nearby on your phone”. Jon Fougner – Facebook.

Da questa semplice suggestione, tratta dal post di presentazione ufficiale di Facebook Deals, si colgono facilmente essenza, utilità e potenzialità di questo nuovo strumento. Se ragioniamo in termini di Social Media Marketing Facebook Deals è la naturale evoluzione di Facebook Places, nella misura in cui ne rappresenta l’applicazione commerciale.

Passo indietro doveroso, quindi, a ricordare che cos’è Facebook Places, in italiano Facebook Luoghi (non uno sforzo creativo immane, no). Si tratta del servizio di geotagging – un elemento centrale in siti come Foursquare che ne hanno fatto la propria caratteristica principale – attraverso il quale un utente comunica ai propri contatti la sua posizione fisica.

In sostanza accedendo via mobile al Social Network posso effettuare dei “check-in” nei luoghi che hanno trasmesso le proprie informazioni al sistema di georeferenziazione di Facebook. Da un lato comunichi la tua posizione al tuo network, dall’altra ottieni tutta una serie di informazioni sulle attività commerciali e non situate nelle vicinanze.

Una “vetrina” senza dubbio importante ma che non sfrutta pienamente l’engagement potenziale con il proprio pubblico che è insito in Facebook. Ecco quindi che con Facebook Deals si passa dalla semplice segnalazione alla promozione di un bene/servizio. Dal richiamo alla proposta concreta: l’utente condivide la sua posizione e si rende disponibile a ricevere le offerte commerciali che le aziende attorno a lui hanno predisposto. Per visualizzarle sarà necessario effettuare il check-in.

Ma che tipo di promozioni sono? Facebook prevede 4 tipologie di offerte:

–   Individuale. La si sfrutta in prima persona: entro in un negozio, eseguo il check-in tramite Places e ricevo sul mio cellulare la proposta di affare a me riservata.

–   Lealtà. Si rivolge a chi vanta un numero alto di check-in dimostrando così la propria loyalty a un brand/locale. Funziona appoggiandosi a una punch card, tessera digitale, sulla quale l’utente cumula punti (check-in) che una volta raggiunto un determinato numero si tramutano in un premio.

–  Amico. Sono quegli affari legati alla capacità dell’utente di coinvolgere la propria rete di amici. Effettuando il check-in è possibile infatti taggare gli amici dei quali si è in compagnia. Un ristorante potrà ad esempio offrire l’amaro a chi effettua il check-in taggando almeno 4 persone.

–  Solidarietà. Sono deal funzionali a progetti di responsabilità sociale

Questo video aiuta a capire bene di  cosa stiamo parlando. A ben vedere, il concetto promozionale che sta dietro Facebook Deals è quello che di fatto è già attivo su Foursquare da diversi mesi. La differenza la fanno i numeri e il conseguente valore potenziale dell’iniziativa: sono 200 milioni gli utenti che accedono a Facebook tramite smartphone (fonte Facebook Stats) e che potranno conoscere le offerte a loro riservate dai 22 brand (ma esiste già una lunga lista d’attesa di altre aziende interessate allo strumento) che attualmente hanno abbracciato il progetto. Si va dal semplice sconto del 20% offerto da American Eagle Outfitters all’euro devoluto in beneficenza da McDonald’s per ogni check-in registrato, passando da The Palms che prolunga di una notte la permanenza nei suoi alberghi o mette a disposizione una stanza di livello superiore in cambio dell’”attestato di passaggio” di places.

Come fare per attivarlo? E’ una semplice attività di configurazione dal pannello di controllo di Facebook Places. Allo stato attuale non è possibile personalizzare tramite attività di sviluppo. La configurazione prevede: la scelta del tipo di deal (individual, friend, loyalty, charity), la descrizione dell’offerta, la durata dell’inziativa e un tetto al numero dei deals ottenibili dalla totalità degli utenti. Prevedibilmente, ogni deal segue un processo di approvazione da parte di Facebook, che può anche rifiutarlo sulla base di una serie di linee guida

Facebook Deals attualmente è attivo solo negli Stati Uniti, in Giappone e Regno Unito, e solo per il numero ristretto di aziende citato sopra. Difficile quindi fare valutazioni sulla base di risultati concreti. Resta la certezza di essere di fronte a un modello di relazione brand-consumatore destinato a consolidarsi in virtù della diffusione sempre maggiore di smartphone e della presa di coscienza da parte delle imprese dell’importanza di una leva come l’ambiente social.

In conclusione, Facebook Deals mostra i muscoli a Foursquare e apre sempre più alla possibilità per le aziende di entrare in contatto diretto con gli utenti a scopi di marketing. Rispetto però alle classiche modalità di interazione via web – fan page, eventi, applicazioni, ecc. – tendenzialmente mirate a fare community attorno a un tema, ad affermare l’autorevolezza del brand o, nella migliore delle ipotesi, a strutturare azioni di Social CRM, la dimensione del mobile abilita un’infinita serie di iniziative più squisitamente promozionali.

Questo non solo facendo leva sulla presenza dell’utente-consumatore nei dintorni del locale quanto sul suo network e su tutte quelle informazioni di profilo messe a disposizione dall’utente stesso.

L’iniziativa dimostra come la sfera mobile fornisce nuovi orizzonti al forte della facilità con cui può unire interessi personali, vantaggio commerciale e “prossimità” del bisogno. Niente di assolutamente innovativo, semplicemente tutto questo adesso riguarda 200 milioni di persone…