La connettività mobile disponibile “anywhere ed anytime” e i cambiamenti nelle attività svolte online degli utenti stanno avendo un notevole impatto sulle infrastrutture di rete e sui modelli di business delle telco di tutto il mondo.

IDC e Gartner concordano nell’affermare che nel corso del 2011 verranno venduti circa 330 milioni di smartphone e 42 milioni di tablet e che il 50% degli utenti internet si connetterà regolarmente tramite Mobile. Verranno inoltre scaricate oltre 25 miliardi di applicazioni e l’80% dei nuovi software per device mobili sarà disponibile in modalità cloud, comportando una crescita del traffico web che si prevede raggiungerà i 2 trilioni di gigabyte, con un aumento del 50% rispetto al 2010.

Questa imponente mole di dati metterà a dura prova le attuali reti di telecomunicazione, spesso vicine alla congestione, ed un upgrade allo standard LTE sembra inevitabile. L’ultima evoluzione della tecnologia GSM/UMTS, infatti, permette grandi miglioramenti sul fronte delle prestazioni, una completa scalabilità per evoluzioni future e piena compatibilità con le tecnologie preesistenti, oltre ad avere l’innegabile vantaggio di essere basato su tecnologia IP e quindi del tutto assimilabile alla rete web.

“Oggigiorno il traffico dati, ed in particolare video, costituisce la larga maggioranza del traffico che corre lungo le reti di telecomunicazione Mobile, eppure concorre solo in bassa percentuale alle entrate delle telco, che sono costituite per il 70% circa dal traffico voce e dagli SMS”, ha commentato Mehmet Baloc di Genband, azienda leader mondiale nella fornitura del servizio di analisi e ottimizzazione dei flussi di dati sui network di telecomunicazione, che vanta tra i propri clienti le principali telco a livello internazionale. L’esperto ha evidenziato che “si rende necessaria un’attenta analisi del traffico al fine di identificare quali tipologie di utenza necessitano determinati servizi per arrivare a proporre tariffe personalizzate, oltre che realizzare una generale ottimizzazione delle risorse disponibili a volte sprecate, per esempio evitando che i dispositivi smart comunichino continuamente la propria posizione alla rete quando non ce ne è la necessità”.