L’epicentro di questa tendenza si chiama Foursquare, servizio che ormai sta diventando sinonimo di geotagging. A metà luglio ha raggiunto i due milioni di utenti attivi nel mondo, mentre a marzo erano solo 500 mila. Pochi giorni fa, la Andreesen-Horowitz vi ha investito 20 milioni di dollari, portando la valutazione di Foursquare a circa 100 milioni di dollari. L’idea di creare Foursquare è venuta a due ragazzi, Dennis Crowley e Naveen Selvadurai, un americano e un londinese.
Crowley infatti ha capito che il fenomeno è solo agli inizi.Perché Foursquare da una parte rispecchia nuove esigenze di business e di socializzazione, dall’altra è molto semplice da usare. Basta installare il software sul cellulare, arrivare in un posto e poi scrivere un messaggio.
Così otteniamo due risultati: creiamo una mappa delle nostre frequentazioni e condividiamo con gli amici informazioni o consigli sui nostri posti preferiti (o detestati).
“In questo modo funzionano molti servizi simili a Foursquare, che però ha aggiunto un aspetto molto interessante“, spiega Thomas Husson, analista di Forrester Research. “Gli utenti che collezionano molti ingressi in un certo posto ricevono un distintivo, che appare su Foursquare. Sono insomma riconosciuti come clienti fedeli, il che apre grosse opportunità di business e di marketing“, aggiunge. Il locale o uno sponsor può fare offerte, sconti o mandare pubblicità mirate all’utente, per esempio.