E appena uscito uno studio intitolato “11 crucial consumer trends for 2011” sulle tendenze in atto per quanto riguarda l’evoluzione dei consumi. Nell’articolo seguente sono analizzate le 4 tendenze che sembrano le più simboliche e che meglio si adattano al mercato italiano.

Trend #1: La menzione sociale

L’Italia è il paese al mondo dove in proporzione ci sono più iscritti a Facebook. Nessun altro social network ha ottenuto così tanto successo nel nostro Paese. E in noi consumatori italiani la parola partecipazione riguarda sempre più spesso una forma di condivisione e socializzazione delle esperienze.

Nascono così nuove applicazioni location-aware (in grado cioè di localizzarsi su una mappa di Google e nello stesso tempo essere informati della localizzazione dei propri amici e dei luoghi d’interesse turistico o commerciale nelle vicinanze), che incentivano a provare nuovi luoghi, sperimentare situazioni inedite, fino alla costruzione di campagne che offrono gadget o premi, in una sorta di engagement (reclutamento) sociale continuamente alimentato dagli appuntamenti e dagli eventi a cui si partecipa.

In particolare tra le applicazioni più interessanti vi parlo di Shopkick. E’ un’applicazione che va al di là del check-in per premiare i consumatori che effettivamente entrano in un negozio. L’app gratuita Shopkick dispensa dei “kickbucks”, cioè punti ricompensa per una serie di azioni di consumo, compreso il singolo check-in o la semplice prossimità del negozio, con premi aggiuntivi se gli utenti usano i loro telefonini per la scansione dei prodotti presi dagli scaffali. I kickbucks possono essere convertiti in gift card, crediti Facebook, iPads, download di musica, donazioni a cause benefiche e altro ancora.

Trend #2: Da local a global e ritorno

Altra tendenza in atto è lo sviluppo di prodotti pensati per i mercati emergenti, con caratteristiche che fino a qualche tempo fa potevano non sembrare adatte alle nostre economie ma che, per effetto della crisi economica, diventano potenzialmente appetibili anche per il lancio in mercati maturi come l’Europa e l’America Settentrionale.

Ad esempio abbiamo trovato geniale l’idea Tune Hotels del pay-as-you-use, che potete vedere in questo video. La catena è nata in Malesia e Indonesia ma pensiamo che presto la vedremo anche altrove tanto è in linea con la tendenza del no cost nel settore turistico.

Il concetto è semplice: cosa vuole per prima cosa chi sceglie un albergo? Dormire comodamente su un letto a 5 stelle in un luogo economico, comodo al centro delle città o ai servizi di trasporto. Tutto il resto (wi-fi, aria condizionata, Tv ad alta definizione, piscina ecc.) è a pagamento. Alta qualità dell’offerta base e ogni extra a pagamento quindi, esattamente come fanno le compagnie aeree come Ryan Air, Easyjet ecc. Lo slogan “5 stars seeling experience at a one star price” la dice lunga.

Trend #3: Giocare d’anticipo

Così come i consumatori sono sempre più trasparenti anche le aziende stanno diventando sempre più cristalline. Invece di dover attendere, passivamente, fino a quando l’azienda sarà scelta dai consumatori, le marche sono sempre più decise a vedere, interpretare e soddisfare anche le intenzioni di acquisto dei consumatori.

Un modello di business innovativo che capovolge il processo di acquisto è ad esempio I Move You, un servizio online che permette agli utenti di dichiarare pubblicamente la loro intenzione di fare qualcosa (come andare a correre, terminare il loro lavoro scolastico, ma anche comprare qualcosa ecc) e sfidare gli amici a fare lo stesso. Gli utenti sono in grado di loggarsi via Twitter o Facebook, fare una dichiarazione di attività e sfidare gli altri a fare altrettanto. La premessa è ovvia: se un compito è reso di pubblico dominio di solito sarà più probabile che l’utente lo porti a termine.

Trend #4: La Pandemia sul Prezzo

Non è una novità che i consumatori siano attenti alle offerte speciali e agli sconti, ma le nuove tecnologie e l’ampliamento dei servizi indicano che il 2011 sarà l’anno in cui ci saranno diverse modifiche sul modo in cui si fanno i prezzi:

La connettività always-on sta cambiando abitudini di spesa dei consumatori in una miriade di modi. In primo luogo più a lungo i consumatori sono connessi e più possono cogliere (e diffondere sulle reti sociali) nuove offerte on-line.

Sempre più spesso i consumatori faranno parte di reti esclusive o gruppi che ricevono offerte speciali o su misura per loro (vedi i discount ad hoc di Yoox, Kiko, BuyVip ad esempio). I dispositivi mobili consentono sempre più ai consumatori di trovare o ricevere offerte dinamiche dal punto di vendita, o per confrontare i prezzi on-line. Ad esempio Amazon.com ha appena rilasciato un’applicazione per iPhone che permette agli utenti di confrontare i prezzi attraverso la scansione del codice a barre del prodotto, semplicemente inviando una fotografia.

Le marche risponderanno con una serie di modelli di business innovativi e strategie di prezzo flessibili, ad esempio:

* Gruppi di acquisto. I due miliardi di consumatori online possono esercitare il loro potere d’acquisto collettivo, aiutati dai numerosi servizi e reti sociali che rendono semplice più che mai il modo per organizzarsi e agire. I servizi web di questo tipo stanno nascendo ovunque, da GoNabit (che copre i mercati arabi come il Kuwait e Dubai), a Big Lion (Russia) e Daily Deal (Germania). Consideriamo che nell’ottobre 2010 Walmart ha riservato al proprio gruppo di Facebook un’offerta che si sarebbe attivata solo se avesse ricevuto i 5000 “mi piace” entro 24 ore. Inutile dire che l’offerta si sia attivata.

* Vendita ai membri. Il vecchio formato ‘club’ acquista una nuova prospettiva online, dove la long tail delle comunità di nicchia prospera. Un servizio fruibile solo su invito aumenta l’esclusività percepita e i consumatori di questo a-world-apart godono gli aspetti sociali dello shopping, mentre i marchi possono offrire prezzi ridotti a piccoli gruppi. I grandi designer sono stati tra i primi ad proporre gamme fortemente scontate per gruppi selezionati, attraverso siti come vente-privee.com, Gilt Groupe e iDeeli ma le vendite ai soli membri si stanno ora espandendo anche ad altri settori, come i viaggi (Jetsetter) e i mobili per la casa (One Kings Lane).

* Vendite Lampo. Le offerte a tempo limitato incoraggiano gli acquisti d’impulso. Limitando il tempo a disposizione, le marche sono in grado di smaltire velocemente scorte in eccesso di merce. DellOutlet e Threadless hanno riscontrato un grande successo con vendite flash su Twitter, e sono nati recentemente servizi come Yipit e MyNines che aggregano tutte le offerte di questo tipo.

* Sconti locali. Un numero sempre maggiore di consumatori sono in grado di trasmettere la loro ubicazione, sia pubblicamente tramite Facebook, Twitter o altri servizi dedicati. I marchi possono quindi dedicare offerte ad hoc per ai consumatori presenti nel punto di vendita. Questi possono essere i premi per l’esecuzione di determinate azioni (ad esempio Checkpoints), promozioni geolocalizzate (PlaceCast), o semplicemente applicazioni geo-abilitate come Vouchercloud. Infatti, nonostante l’hype (crescente interesse) intorno a servizi di check-in come Foursquare, i marchi B2C stanno scoprendo che il modo migliore per incentivare i clienti è quello di proporre loro offerte dedicate.

* Prezzi dinamici. Tradizionalmente praticata dalle compagnie aeree, ora anche altri settori hanno la possibilità di sperimentare modelli innovativi di pricing dinamico, come la statunitense Off and Away, che mette all’asta camere d’albergo, e Swoopo, il sito dove ogni offerta fatta in più estende il periodo di tempo dell’asta.