Jack Dorsey è uno che la sa lunga. Dopo aver fondato Twitter insieme a Evan Williams nel 2006 e aver guidato l’azienda per alcuni anni, Dorsey ha fondato Square e oggi comincia ad attrarre nuovo interessi e nuovi investitori. E’ notizia recente quella secondo la quale l’azienda avrebbe chiuso un second round di finanziamento per 27,5 milioni di dollari e una valutazione della società nel suo insieme pari a 240 milioni di dollari. Non male per una azienda che ha meno di due anni di vita.

Quale il business di Square? La si potrebbe chiamare una sorta di POS della gente, ovvero di un sistema popolare per usare la carta di credito in transazioni tra privati cittadini. Il POS, in gergo il modo in cui si chiama la macchinetta che gli esercenti utilizzano per accettare pagamenti con carta di credito, diventa il proprio smartphone Android o iPhone (o iPad) grazie ad un piccolo dispositivo che si infila nella presa della cuffia. Con il software di Square e questo piccolo hardware i dati della carta di credito vengono registrati in un file audio digitale che viene inviato in maniera protetta alle società delle carte di credito per la verifica della carta stessa.

In questo modo diventa facile e poco costoso – la commissione che Square chiede a chi incassa è inferiore a quella richiesta dalle banche – poter accettare pagamenti con carta di credito per passaggio di denaro tra cittadini, per esempio per l’acquisto di un divano usato o di qualsiasi altro bene per cui i contanti sono troppi o sono scomodi. Fino a ieri l’alternativa era un bonifico, un accredito su PayPal o i contanti. Oggi con Square chiunque può accettare carta di credito per ricevere denaro da terzi.

Considerando quanto la società sia oggi valutata, è facile prevedere che il suo potenziale sia tutto da esprimere e che, prima o poi, una istituzione finanziaria innovativa (PayPal?) o una banca possa approcciare Square per valutare l’acquisizione della società, che oggi non sembra avere concorrenti minacciosi.