Mercoledì 25 giugno è stato indetto uno sciopero dai sindacati che avrebbe dovuto riguardare i lavoratori di Groupon, più in generale di quelli appartenenti all’e-commerce. Anche se oltre il 95% dei lavoratori del gruppo hanno disertato lo sciopero. Per onore della cronaca le otto ore di fermo erano state proclamate dalle sigle Filcams Cgil e Fisascat Cisl per il portale online ma quello che fa più notizia è che l’e-commerce sta entrando sempre di più nel quotidiano collettivo, fino a raggiungere modalità di sciopero per i suoi lavoratori.
Alla base dello sciopero ci sarebbero le richieste dei dipendenti nel voler migliorare l’inquadramento contrattuale, aumentare la formazione, evitare la riduzione di attività con il rischio di accentramento di funzioni come quelle del marketing in Irlanda.
L’azienda, naturalmente difende le sue ragioni ponendo avanti la questione dei tanti lavoratori che proprio grazie a Groupon hanno un lavoro. I sindacati comunque confermano la bassa adesione allo sciopero, anche se si parla di “pressioni da parte dell’azienda per non aderire allo sciopero”.
Groupon comunque ricorda che: “Centinaia di persone sono assunte a tempo indeterminato, alle quali vengono riconosciuti benefici aggiuntivi rispetto a quanto previsto dalla legge e dal Ccnl, come ticket restaurant, revisione annuale delle retribuzioni basate sul merito, progetti di formazione, sistemi di incentivazione”.
In conclusione solo 18 lavoratori hanno incrociato le braccia.