E’ dunque opportuno che i retailer comincino ad annoverare seriamente il mobile marketing nelle loro strategie relazionali, per due motivi: in primo luogo, i dispositivi mobili sono onnipresenti. Sono sempre accesi, sempre collegati ed il loro utilizzo come strumenti di shopping è sempre più in voga tra consumatori in cerca di una migliore informazione.
In secondo luogo, le applicazioni mobili si stanno moltiplicando in maniera esponenziale e ampliando le potenzialità degli smartphone.
I consumatori hanno l’aspettativa di poter interagire il più possibile con i retailer e saranno sicuramente portati a scegliere quei rivenditori che vanno incontro a tale esigenza.
Ma per soddisfare il proprio pubblico di riferimento non è sufficiente creare un’app. Bisogna bensì tener conto di alcune qualità, necessarie per un corretto utilizzo da parte degli utenti:
1) Facilità di utilizzo. Il design deve essere semplice, diretto e facilmente intuibile, senza la minima difficoltà, anche dagli utenti meno abituati agli smartphone.
2) Engagement. Creare relazione è fondamentale, ma è necessario riporre molta attenzione al trade-off tra applicazione di contenuti e applicazione ludica. Se la prima può veicolare utili messaggi al consumatore, la seconda può rendere più interessante ed effiace il coinvolgimento, almeno in una fase iniziale.
3) Utilità. Se un’applicazione non si rivela davverò utile, nel lungo tempo verrà trascurata e cancellata dagli utenti stessi.
Oggi sono poche le applicazioni che riescono a soddisfare questi tre semplici, ma importantissimi requisiti.
Inoltre, dopo aver lanciato la nuova applicazione, sarà priroritario curarne i miglioramenti e gli aggiornamenti, avendo particolare attenzione per i feedback degli utenti opportunamente stimolati.
Per avere successo è necessario creare una strategia globale che incorpora il mobile in modo davvero significativo, piuttosto che mettere semplicemente in un app sui vari stores, sperando che qualcuno se ne accorga.