Il più celebre sito di Social Shopping è al centro di un’autentica rivolta partita su Facebook e che vede in campo circa 1500 iscritti: punto fermo della clamorosa protesta è
un servizio assolutamente scadente, dove le merci pagate non vengono consegnate e i rimborsi arrivano con estremo ritardo.
Questo è solo il primo passo però, all’orizzonte ci sarebbe infatti una class action contro il portale dei super sconti e nei prossimi giorni ci dovrebbero essere importanti aggiornamenti.
Tante proteste anche da parte delle attività affiliate, alcune delle quali sono state costrette a scusarsi direttamente con i clienti per i disservizi o per l’impossibilità di fornire il servizio acquistato.
Non se la passano di certo meglio i seguaci di Groupalia: oltre alla “storica” bufala della palestra di Torino mai aperta, con decine di abbonamenti venduti, i truffati devono fare i conti anche con un servizio clienti a pagamento.
Come si suol dire in questi casi, oltre il danno la beffa!