Con questo articolo andiamo ad analizzare gli aspetti del successo del commercio elettronico in Italia. Ma come possiamo comprendere i contorni di questo fenomeno? A partire dai Marketplace, portali di formazione, mostre digitali si capisce sin da subito che il made in Italy sposa la rete. Negli ultimi anni si sono sviluppate diverse piattaforme dedicate ai prodotti di eccellenza del made in Italy, mentre la novità sta nel fatto che il connubio tra web ed eccellenze manufatturiere italiane sta coinvolgendo anche le piccole e medie imprese. Accanto ai grandi aggregatori, dunque, si sviluppano “siti aggregatori” che valorizzano i piccoli produttori.
Il grande sussulto che ha avuto l’e-commerce italiano recentemente deriva anche dalla convizione che il commercio elettronico sia un’arma vincente che può essere impugnata da grandi e piccole realtà imprenditoriali. Anche se solo il 5% delle nostre imprese vende online, contro una media europea del 14%, il fatturato del commercio elettronico cresce e a fine anno supererà i 13 miliardi di euro (2,5 dall’export).
E il Made in Italy? Nel 2013 le ricerche sul motore di ricerca Google relative ai settori moda, cibo e auto sono cresciute del 12% rispetto all’anno precedente. I portali di maggior successo, tra quelli a misura di piccola impresa, accolgono un massimo di 30mila produttori e non hanno dimensioni tali da impensierire colossi come Amazon. Le possibilità di successo fanno gola anche alle banche che sembrano più disponibili ad erogare contributi e fondi…Sarà un successo?