Nonostante i passi in avanti di molti esercenti italiani, i dati di una ricerca della Fondazione Nord Est sull’uso delle tecnologie tra le Pmi, mostrano un’Italia in ritardo rispetto ad altri paesi europei. Questo eterno gap evidenzia, però, anche una serie di potenzialità importanti per le piccole e medie imprese. Su un campione di 1.215 società di capitale (settori food, moda, arredamento e meccanica), nel 2014 un’azienda su quattro non ha un sito web aziendale, e tre su quattro (73,5% a livello nazionale, 77,3% nelle tre regioni) non usano i social network per promuovere i propri beni e servizi.
Per quanto riguarda l’e-commerce, il confronto con i competitori europei è decisamente improponibile con il 5% delle imprese italiane che vende sul web, contro il 22% della Germania, il 19% del Regno Unito, l’11% della Spagna. Questo evidenzia un divario tecnologico importante che deve essere colmato perchè c’è un potenziale ampiamente inespresso legato alla digitalizzazione delle nostre piccole e medie imprese.
Basti pensare che strumenti come Pinterest, Facebook e Twitter sono ancora poco usati dai titolari delle attività ed occorre migliorare la conoscenza delle piattaforme internazionali di commercio elettronico. Tutto deve partire dal concetto che le aziende che hanno innovato anche nei format distributivi sono quelle che meglio competono, crescono e raggiungono nuovi mercati.