Nel rapporto è indicato come le vendite siano cresciute del 12.6% nel 2010, ovvero 176 miliardi di dollari. Ma questa cifra crescerà fino a 279 miliardi nel 2015, secondo quanto pubblicato da Sucharita Mulpuru: un risultato positivo che ha superato quello del 2009, quando l’e-commerce crebbe solo dell’11%. A favore di questa crescita i soliti indizi: la ripresa economica ormai annunciata e probabilmente avviata da diverse nazioni, il numero crescente di acquirenti online e la fiducia degli stessi nel commercio elettronico.
Gli utenti, quindi, continuano a spostare le proprie spese dai negozi fisici a quelli online e l’uso di smartphone e tablet PC amplificherà, in futuro, questi modelli di mercato. Eppure le vendite online rappresentano ancora una fetta relativamente piccola del mercato globale: nel 2010 l’e-commerce ha rappresentato l’8% del totale delle vendite al dettaglio, cifra che salirà fino al 9% nel 2011 e fino all’11% del 2015.
Sia Stati Uniti che Europa devono attendersi una crescita sommariamente costantemente nei prossimi anni. In Europa, dove la crescita è stata del 18% nel biennio 2009-2010, si attende una crescita del 13% per il biennio 2010-2011: questo rallentamento, però, sembra poter essere naturale e dovuta alla maturazione del mercato ed alla sua parziale saturazione. Infine, è interessante ricordare come circa il 70% della popolazione di Gran Bretagna, Paesi Bassi e Svezia acquisti online, rappresentando con queste percentuali i vertici assoluti del comparto in Europa.
La maglia nera, purtroppo, spetta proprio agli italiani che, in compagnia della Spagna, raggiungono un risicato 34%. Una situazione di evidente difficoltà per un verso, ma una enorme potenzialità ancora da esprimere: maggior cultura informatica, maggior confidenza con i sistemi di pagamento, maggior diffusione della banda larga e maggiore offerta potrebbero cambiare radicalmente la situazione offrendo al mercato nazionale una opportunità di grande impatto.