Grazie all’avvento dei dispositivi mobile, i consumatori sono entrati in una nuova ottica dell’acquisto, trovando una via alternativa al commercio offline grazie all’e-commerce. Grazie al web le aziende hanno trovato nuovi canali di vendita e soprattutto nuovi consumatori che entrano in rete alla ricerca di vere e proprie vetrine virtuali.
Lo shopping online non solo ha avuto la funzione di contraltare al calo inarrestabile delle vendite tradizionali a causa della recessione economica partita dal 2009, ma ha avuto il merito di creare nuove forme di marketing e di comunicazione. Una moda che da un lato soddisfa le esigenze dei consumatori e dall’altro le crea in un continuo, lento, ma inesorabile cambiamento delle abitudini dei consumatori nel modo di acquistare.
Nonostante la crescita dell’e-commerce sia stata imponente, le vendite realizzate dai siti in Italia non hanno ancora raggiunto valori ottimali, se paragonati al resto d’Europa, dove la spesa totale supera di poco i 13 miliardi. Per esempio i francesi, i tedeschi e gli inglesi), sono consumatori che spendono online circa 80 miliardi. Il consumatore virtuale ha imparato a confrontare i prezzi, informarsi su un prodotto e leggere le opinioni di chi lo ha già acquistato.
Ad essere timorose sono le imprese italiane, in particolare le piccole e medie, nonostante sia ormai diffusa tra i vari operatori del commercio la convinzione che, per uscire dalla crisi, il web è una delle strade più sicure. In Italia si stima che solo il 4% delle aziende vende sul web!