Alla fine del 2005 era stata disegnata un estensione del progetto finalizzata a offrire connessione telematiche anche in modalità wireless alla comunità bolognese ma il bando di gara era scaduto e nessuno aveva partecipato. Qualche mese dopo, però, una società specializzata nel Wi-Fi aveva deciso di finanziare il programma per promuovere una tecnologia che ai tempi non era ancora diffusa a livello di massa. È nata così la rete Iperbole Wireless che all’inizio comprendeva il centro storico di Bologna e la zona universitaria, dotate di access point con segnali 2.4.
Successivamente, grazie a diversi partner tra cui le Librerie Coop e l’Istituto bancario Carisbo, le aree di connessione in Wi-Fi si sono diffuse in altre zone della città a macchia di leopardo.
Negli ultimi mesi i responsabili del servizio hanno deciso di reingegnerizzare il sistema, incrementando il numero di access point per consentire libero accesso alla banda larga a chiunque si trovi a passare a Bologna.
Partner tecnologico dell’iniziativa è la ferrarese Goonet, società specializzata che entro il 2011 monterà 60 nuove postazioni radio “senza deturpare” i palazzi storici.
Come spiegano i responsabili del progetto, il traffico a 2.4 in città era soggetto a interferenze continue dovute a diversi motivi, tra cui la quantità di cellulari attivi ma anche un numero sempre crescente di apparati, a partire dai banali forni a microonde. Grazie alla nuova modalità IperLan 5.4 utilizzata, il segnale è più robusto, garantendo una qualità superiore di connessione ma anche un’area superiore di copertura.
“Si tratta di un’operazione a costo zero per l’amministrazione – ha precisato Gaudenzio Garavini, direttore generale all’Organizzazione, personale, sistemi informativi e telematica della Regione Emilia-Romagna -. Dalla prossima primavera consentiremo di navigare gratuitamente su Internet previa iscrizione all’Urp comunale (Ufficio Relazioni con il Pubblico). In questo modo i cittadini avranno la possibilità di connettersi alla rete Iperbole per un tempo massimo di tre ore al giorno”.
La formula di erogazione del servizio è semplice: una volta connessi alla rete, tramite pc, portatile o smartphone, l’accesso viene negato ma si apre una finestra che chiede di digitare il proprio numero di cellulare. In automatico, viene inviata tramite Sms la password che consente libero accesso alla navigazione.
Secondo quanto riportato da Garavini, il Comune sta valutando la cablatura a fibra ottica della città, mediante l’utilizzo di tecnologie di ultima generazione che porterebbero la velocità di connessione a 100 Mbit.
L’iniziativa bolognese precorre le linee guida suggerite dal Ministro Brunetta che ha lanciato il suo piano per una rivoluzione telematica con un budget di spesa stimato nell’ordine degli 800 milioni. L’obbiettivo? Web a banda larga per tutti. Il ministro punta a imitare il modello dei Paesi del Nord Europa, dove ogni cittadino ha a disposizione un mega di banda larga.