Ne è un esempio emblematico la città di Roma, interessata dai due progetti “Roma Wireless” e “Provincia Wi-Fi”. Il primo progetto, promosso dal Comune, ha permesso l’installazione di hotspot pubblici ad accesso limitato gratuito in zone turistiche come Villa Borghese, Villa Ada, Piazza Navona, Piazza di Spagna e l’Auditorium “Parco della Musica”. Il secondo, portato avanti dalla Provincia, ha attivato 200 hotspot nella capitale (e altri 60 nella provincia) e conta di innalzare questo numero a 500 nel corso dell’anno.
A Milano sono operativi hotspot con connessione gratuita nei principali parchi della città, come Parco Sempione, Parco delle Basiliche e Parco Solari. La Provincia mira a raggiungere una copertura del 25% del territorio entro il 2015, in occasione dell’Expo.
Anche Torino punta sul Wi-Fi, e grazie ad un progetto approvato nel 2006 attualmente in buona parte del centro storico è possibile accedere ad hotspot pubblici per navigare gratuitamente. La posizione anche qui è strategica, ed è concentrata nelle piazze e strade principali della città, come ad esempio Piazza Repubblica, Piazza Cavour, Piazza Vittorio Veneto, Piazzale del Maglio, Piazzale Valdo Fusi, Piazza Carignano, Corso Giulio Cesare, il Giardino Reale e l’area delle Porte Palatine.
Pescara, stringendo un accordo con Fastweb, ha anch’essa avviato un progetto di copertura wireless che è attualmente attiva in Piazza Salotto e Piazza Primo Maggio, ma punta ad estenderla a tutta la città entro la conclusione dell’anno.
Non può mancare Firenze, che da meno di un anno ha attivato il progetto “Firenze Wifi” in numerose piazze e parchi del capoluogo toscano tra cui Piazza della Signoria, Piazza Santa Croce, Piazza Santo Spirito, Piazza Santissima Annunziata, Villa Arrivabene in Piazza Alberti, Piazzale Michelangelo, Parco di San Donato e altri ancora.
Molte altre città stanno invece attivando ora iniziative volte alla diffusione di reti wireless, tra cui Bologna, la quale conta nei prossimi 6 mesi di attivare circa 60 hotspot per garantire la copertura del centro storico.
Altre città sono attualmente coperte da reti wireless pubbliche attive, come Venezia e Trieste, ma l’accesso in questi casi è limitato rispettivamente ai “cittadini virtuali” (cittadini, studenti e lavoratori non residenti) e agli studenti dell’ateneo triestino.