L’accordo, di fatto, darà l’opportunità al Comune di incrementare l’offerta di connessioni wireless (senza fili), che si andrà ad aggiungere al progetto che, da marzo, partirà nelle vie del centro: una sperimentazione di sei mesi che coprirà con il wi-fi un’area che va dal Castello a piazza Duomo, più la Galleria, piazza della Scala, corso Vittorio Emanuele e piazza San Babila.
Nel frattempo prosegue anche la copertura wireless cosiddetta indoor, ovvero all’interno degli uffici. Oltre all’anagrafe di via Larga, il servizio wifi è partito — o pronto a partire — anche al Museo del Novecento, all’interno del Castello Sforzesco e in 18 delle principali biblioteche cittadine, tra cui la Sormani e la Valvassori Peroni. L’accordo con Metroweb arriva a cinque anni dalla cessione della società e dopo una serie infinita di polemiche. Appena due mesi fa, infatti, si parlava di rinunciare all’accordo siglato nel 2006, in base al quale il Comune avrebbe avuto diritto all’uso gratuito del 15 per cento della fibra per dieci anni.
Ora l’ennesima retromarcia: «La disponibilità della rete Metroweb costituisce un importante fattore per la valorizzazione e il potenziamento degli asset comunali per l’erogazione di servizi e applicazioni digitali a contenuto innovativo», hanno fatto sapere da Palazzo Marino.
Il nuovo accordo rientra, sotto il profilo strategico, nel più ampio progetto di realizzazione di un’infrastruttura di rete estesa, la cosiddetta Man (Metropolitan area network), che consentirà «la veicolazione di servizi evoluti e ad alto contenuto tecnologico a favore della comunità». Progetto inserito nel libro dei sogni di Palazzo Marino di cui, per adesso, si è visto ben poco.
L’accordo arriva a un mese dalla partenza del piano wifi in centro, ma rappresenta soltanto la possibilità di estendere quest’ultimo: il piano si appoggerà alle reti di proprietà del Comune (Sctt, Campus 2 e quella dell’Atm) e soltanto in un secondo momento potrà sfruttare anche la rete di Metroweb. Concordata con la direzione generale di Palazzo Marino e in particolare con il contributo di Christian Malangone, attualmente questa sperimentazione rappresenta il primo — e unico — passo di quel ben più ambizioso progetto: consentirà a chi è dotato di portatile, tablet o smartphone di collegarsi a Internet gratuitamente per un’ora in centro. A gestire l’operazione sarà l’Atm e non saranno consentite più di 2.500 connessioni contemporanee.