«Abbiamo appena bandito una gara da 900mila euro per fornire entro settembre accesso Wi-Fi lungo la linea 1 di Firenze, su 17 mezzi del tram, lungo 8 chilometri e 14 fermate», dice Jurgen Assfalg, responsabile servizi informativi della Provincia di Firenze. La gara finirà in primavera. Il vincitore sceglierà la soluzione tecnologica per offrire il Wi-Fi in mobilità, ma l’idea generale è che su ogni mezzo ci sarà un access point che comunicherà con quello delle fermate, collegate tra loro in fibra ottica. Tra le fermate ci saranno ripetitori (una decina in tutto), per assicurare la continuità del segnale. «Il nostro sistema indirizzerà il traffico dell’utente in una virtual private network, così la connessione sarà continua, anche se passa da un access point all’altro, tra le fermate», continua.
L’utente accede a internet e a servizi per conoscere la situazione del traffico, avere informazioni sulla viabilità e sul trasporto pubblico. Sono servizi che la Provincia già offre via Wi-Fi in una ventina di aree a Firenze («diventeranno una quarantina entro giugno, per una spesa totale di 1,4 milioni di euro»). Usano il servizio un centinaio di utenti al giorno; sono duemila quelli registrati. «Abbiamo pensato però che è più utile poter accedere ai servizi di infomobilità dai mezzi. Il tempo della corsa è infatti molto maggiore di quello medio d’attesa alla fermata».
È un modo innovativo di usare una tecnologia, quella Wi-Fi, nata invece per coprire piccole aree chiuse. A differenza di altri standard, Umts/Hspa, che sono “mobili” fin dagli esordi. «C’è bisogno però di una rete banda larga pubblica, per l’infomobilità, indipendente da quella degli operatori mobili. Che tra l’altro in alcune condizioni diventa satura ed è poco affidabile: com’è accaduto durante l’ultima grande nevicata».
Finora solo il Comune Roma, all’interno di WiMove, ha messo hot spot anche sui tram (150 circa). Da poche settimane, tra l’altro. Servizi WiMove (non in mobilità) sono anche a Genova, Parma e Cagliari.