È quella del WiFi gratuito nelle piazze della città, non solo in centro ma anche nei centri storici di rioni e frazioni di periferia, come Sacconago e Borsano. A rilanciare sul tema dell’Internet senza fili (wireless), libero e disponibile, segno di modernità nell’Italia delle chiavette a (salato) pagamento e delle reti ingorgate da “colli di bottiglia” sulla disponibilità di banda è Giorgio Tosi, animatore di Busto Web Tv (da non confondere con il quasi omonimo servizio istituito dal Comune), una delle tante piccole realtà locali che si muovono sul fronte della web television producendo filmati e servizi sui temi più vari.
“I vantaggi [di avere uno Wi-Fi pubblico e gratuito] sarebbero tantissimi per non parlare delle manifestazioni organizzate che possono venir viste in tutto il mondo, e così tanti altri aspetti portano a considerare l’importanza di tale possibilità. Viste poi le nuove normative vigenti che facilitano e rendono meno gravoso l’aspetto burocratico, perchè non provare?» Tosi propone quindi, laddove mancasse la fibra ottica, «almeno una buona linea non solo nelle piazze principali ma in tutti i punti della citta’ (almeno uno in ogni frazione, Borsano, Sacconago ecc…) per rendere più… interattiva la città anche agli occhi del mondo».
Il concetto c’è, ma qualcuno vuole guardare oltre il modello dell’access point locale. Uno dei primi prugnatori dell’informatizzazione in consiglio comunale è stato Alessandro Berteotti del PD. Il consigliere comunale riconosce che con l’addio alla legge Pisanu, tanto criticata in passato per la sua rigidità, si aprono scenari nuovi. «Non solo per il WiFi ma anche per il WiMax», “eterna promessa” alternativa al problema dell’ “ultimo miglio” Telecom o della copertura assente sul territorio. «Lo dico perchè mi vede contrario ogni idea di favorire i centri rispetto alle periferie, è una questione di eguaglianza di diritti della gente. Se si decidesse di offrire un servizio, è giusto che copra l’intero territorio comunale, poi metterlo gratis e per quanto, a pagamento e come sarebbe a scelta del Comune. Adottando un sistema simile e rendendolo funzionante sul territorio cambiarebbero molte cose, avendolo affidabile in molti potrebbero addirittura rinunciare al telefono fisso, non dovendo più connettervi necessariamente l’abbonamento Internet. La connettività 2.0 ormai fa parte del quotidiano e un servizio come lo WiMax, se gestito direttamente dal Comune, potrebbe portare risorse economiche importanti, parlo anche di qualche milione di euro». Che potrebbe giustificare eventuali investimenti tecnologici. a qui, tornando alla più modesta (nonchè più facilmente attuabile) proposta iniziale sul WiFi, starà all’amministrazione di turno interessarsi e valutare, bilancio alla mano, l’opportunità e la fattibilità di dotarsi, come in numerosi Comuni d’Italia si sta facendo, di una rete pubblica diffusa e con buona copertura.