La parola d’ordine è personalizzazione
New York City. Da Bloomingdale’s – punto di riferimento a stelle e strisce in tema di abbigliamento, accessori, scarpe, pelletteria e qualsiasi altra cosa rientri nel termine fashion – è ai nastri di partenza un’iniziativa che unisce stile e tecnologia: la possibilità di creare un proprio modello di Havaianas, storico marchio di flip flop (Le nostre classiche infradito), da poter poi acquistare e sfoggiare come pezzo unico.
Come funziona?
Dal prossimo 27 Giugno le vetrine degli store della Grande Mela diventeranno per l’occasione degli schermi interattivi dai quali sarà possibile compiere le prime tappe del processo:
a livello creativo, scegliere colore della suola, tipo di strap e decorazioni (Dalle più semplici e divertenti a dei veri Swarovski);
a livello tecnologico, specificare come si preferisce ricevere il numero di conferma (Via QR code o SMS) ed eventualmente condividere l’immagine del modello creato via social network.
Terminato questo primo step si passa ad un secondo chiosco dove si ricevono effettivamente le flip flop precedentemente personalizzate. Facile, vero?
Precedenti
Non è la prima volta che il brand si lancia in attività di questo genere: tempo fa, infatti, erano stati allestiti degli shop interattivi nei quali i clienti potevano provare virtualmente vari modelli di occhiali da sole; l’idea di base è la stessa: dare valore aggunto al prodotto attraverso la partecipazione del cliente al processo creativo, fino ad ottenere un oggetto che risponde perfettamente alle sue esigenze, anzi, che è disegnato dalle stesse.
Le Havaianas – che festeggiano il loro cinquantenario proprio quest’anno – prendono spunto dalle tradizionali calzature femminili giapponesi le cui suole erano fatte con la canna della pianta del riso; un’origine che il brand omaggia con la suola delle infradito che riproduce la grana del riso, rendendole immediatamente riconoscibili, uniche. La comunicazione a livello corporate tende a mettere a disposizione del potenziale cliente un mondo Havaianas prima che una gamma di prodotti (Che ora include sandali, stivali, borse, asciugamani e anche una reinterpretazione delle mitiche espadrillas). La scelta del brand da parte di Bloomingdale’s è pertanto molto coerente, perché l’esperimento di personalizzazione digitale si innesta su una vision che punta già alla costruzione di una realtà parallela, colorata e avvertita dal cliente come familiare, personale.
Volendo andare più a fondo – e aggiungendo una punta di malizia – viene da chiedersi se questa tattica (Che sicuramente crea engagement nel cliente spingendolo ad informarsi o a testare direttamente la vetrina interattiva) non sia un fantasioso escamotage da parte di Bloomingdale’s per aumentare il prezzo di un oggetto – l’infradito – normalmente a buon mercato e che non richiede un forte investimento emotivo, ben lontano dai suoi capi esclusivi, opera di designers del calibro di Donna Karan e Ralph Lauren!
(fonte: Mashable)