Lo shopping online è sempre più nella testa e nelle azioni dei consumatori, tanto che gli stessi usano i negozi fisici per toccare con mano i prodotti che poi acquisteranno in Rete. Una ricerca di PwC, network distribuito in 158 Paesi che fornisce servizi professionali di revisione di bilancio, advisory e consulenza legale e fiscale, condotta su un campione di 19 consumatori distribuiti in 19 Paesi, rileva il crescente ricorso allo ‘showrooming’ finalizzato all’e-commerce, cioè il banalmente detto ‘provare per credere’: la metà dei consumatori italiani, ad esempio, usa dispositivi mobili per individuare online il prodotto ed effettuare una prima comparazione dei prezzi, il 75% poi lo cerca nei negozi fisici per verificare l’autenticità delle inserzioni in Rete, dopodichè è pronto per lo shopping online.
La tendenza che porta i consumatori a continui controlli incrociati tra i negozi fisici e le vetrine virtuali è segno del crescente interesse per l’e-commerce, ma è anche segno dell’importanza che ancora hanno le vetrine fisiche nell’immaginario collettivo, soprattutto quello italiano.
Per gli italiani il negozio fisico resta una tappa fondamentale del processo d’acquisto: molti si recano fisicamente a comprare, contro il 25% che invece pratica l’e-commerce attraverso il computer, non si trascurino il senso di gratificazione dato dallo shopping fisico e la sicurezza di poter ‘testare’ con i propri sensi il prodotto prima dell’acquisto. Questi sono i motivi principali per cui gli italiani faticano più di altri in Europa e nel resto del Mondo ad abbandonarsi allo shopping online sfrenato.