Smartphone: dall’Inglese, “telefono intelligente”. Certo, non è ancora in grado di preparare il caffè, ma aldilà delle normali funzioni cui un telefonino ci ha abituato negli anni, consente la connessione ad internet tramite WiFi, l’apertura di documenti, fotocamera integrata, schermo tattile e, dulcis in fundo, permette di installare applicazioni e programmi.
Secondo le tendenze del settore e l’opinione degli esperti, pare che il 2011 sia l’anno chiave per lo sviluppo definitivo di questa tecnologia, l’utilizzo di massa del dispositivo e per la consacrazione definitiva dello smartphone nel mondo dei viaggi, in linea con i social network e gli altri canali d’informazione.
Negli ultimi tempi c’è stato un drastico cambiamento di tendenze nell’uso delle nuove tecnologie, partendo dalla globalizzazioni di reti quali Twitter e Facebook, ora accessibili non solo nel periodo che precede o succede ad un viaggio, ma direttamente disponibili ai viaggiatori di tutto il mondo, proprio grazie all’era dei telefoni intelligenti.
Alcuni dati supportano questa teoria: al giorno d’oggi, il 37% dei viaggiatori internazionali usano i social network durante il viaggio per restare in contatto con amici e parenti; in Giappone, il 20% delle prenotazioni dei voli si effettua già adesso grazie agli smartphone.
In risposta a ciò, sempre più aziende del settore creano nuove applicazioni specifiche per questi nuovi elementi (hai già provato liligo per iPhone ed iPad?).
Elemento chiave in situazioni eccezionali o d’emergenza
L’informazione è potere, specie grazie alle nuove tecnologie, che forniscono un accesso quasi istantaneo a tutti i dati d’interesse del viaggiatore. Un esempio? Le tempeste di neve negli Stati Uniti hanno fatto sì che il traffico d’informazioni pensato per gli smartphone crescesse, nel periodo di riferimento, del 200%.
Tutto ciò si scontra con una grande barriera, alzata dai gestori telefonici: le tariffe del roaming. La UE non perde tempo ed avvia un processo che, nel 2015, porterà alla completa eliminazione di costi, tutto sommato, senza senso, specie in un mercato unico, una decisione destinata a favorire il definitivo salto verso il turismo 2.0.