Internet non è per tutti, questa è una certezza: l’anno che è appena iniziato porterà a soli 3 miliardi il numero di persone connesse. La Rete, così, si configura come un mare infinito percorso però da pochi natanti, tenendo conto che la popolazione mondiale è attualmente stimata a circa 7 miliardi di unità. Sembra incredibile, ma oltre la metà del pianeta non ha possibilità di accesso ad internet: numeri esorbitanti e quasi paradossali, vista la soglia di modernità e di avanzamento tecnologico che i Paesi industrializzati hanno raggiunto, ma niente di nuovo, se si pensa ai diversi “mondi” che coabitano il nostro pianeta andando a diverse velocità: chi brucia le tappe, chi va lento, chi addirittura è fermo.
Mark Zuckerberg discuterà prossimamente a Barcellona lo studio che ha portato all’ufficializzazione di questi dati, nato da Internet.org, progetto che punta a rendere possibile l’accesso alla Rete dove non sembrerebbe tale, a causa di barriere economiche o logistiche. Si parla di miliardi, è vero, ma ragionando sul totale, almeno i 2/3 del pianeta non accede ad internet, si capisce quindi l’urgenza di questa istanza, promossa sia, senza dubbio, per amor della tecnologia ma anche per allargare il già sterminato bacino di utenza dei prodotti di Zuckerberg&Co.
Facebook, ormai un vero e proprio colosso del web, prende in carico in un certo senso il destino digitale dell’Umanità, perseguendo un ambizioso traguardo, dovendo tuttavia fare i conti con delle difficoltà oggettive date, come si anticipava poc’anzi, dalle condizioni economiche ed infrastrutturali di molte zone del mondo. Sappiamo che quasi la totalità del pianeta è raggiunto dalla rete mobile, ma solo la metà della popolazione può permettersi la spesa di attivare un abbonamento ad una connessione dati; nelle zone più depresse dell’Africa, ad esempio, solo la metà delle pochissime persone che riescono ad accedere ad internet può permettersi un abbonamento mensile con velocità non maggiore di 20MB, che consente una navigazione ovviamente saltuaria e non continuativa.
Il popolo invisibile dei “non connessi”vive, come è facile presupporre, nei paesi in via di sviluppo, soprattutto nell’Africa Sub-Sahariana e nelle zone depresse del Sud dell’Asia: in questi territori la percentuale di coloro che possono navigare in internet non arriva al 20% della popolazione. Tuttavia, il dato che sembrerebbe allarmare gli addetti ai lavori è quello che parla di un calo di adesioni alla Rete: dal 2010 assistiamo ad un rallentamento della crescita di accessi. Statistica temporanea o inversione di tendenza?