Innovazione-20150203

Innovazione: questo il concetto che unisce emblematicamente tutti i riferimenti all’uso delle nuove tecnologie presenti, forse per la prima volta, nel discorso di insediamento al Colle di un Presidente della Repubblica Italiana: Sergio Mattarella parla di innovazione, soprattutto quella tecnologica, per assottigliare quanto più possibile, se non azzerare, il divario esistente tra chi, degli italiani, ha accesso al mondo digitale e chi ancora rimane per così dire “analogico”. Luce puntata quindi sulle infinite potenzialità di Internet, che andrebbe portato in tutti gli ambiti civili, per rendere il cittadino partecipe in tempo reale della “Res Publica”, ma soprattutto per abbattere la cortina talvolta fumosa che circonda gli scaffali della Pubblica Amministrazione.

Innovazione significa, per il Presidente, cercare di promuovere e diffondere il più possibile la cultura utilizzando le nuove tecnologie ed eliminando progressivamente le sacche di analfabetismo tecnologico; in questo modo si garantisce la Costituzione.

Innovazione tecnologica, per il Presidente, vuol dire semplicità, trasparenza, caratteristiche che la Pubblica Amministrazione dovrà metabolizzare per colmare il gap con i cittadini, che chiedono di poter partecipare alla cosa pubblica, finora considerata, dai più, un miraggio irraggiungibile se non con grosse competenze o molta pazienza.

Il Presidente Mattarella inoltre chiede un’implementazione dei sistemi di controllo della Rete, per tentare di arginare i sempre più numerosi tentativi di minaccia alla Comunità Internazionale di quelli che egli definisce “I predicatori d’odio e coloro che reclutano assassini”. Queste organizzazioni criminali utilizzano in modo professionale la Rete e gli Stati, italia in primis, devono essere pronti a difendersi, con l’innovazione tecnologica, che sarà la migliore arma da utilizzare in un futuro che è ormai presente.