L’indicatore della metabolizzazione commerciale e sociale di un prodotto è il suo grado di personalizzazione: oggi gli oggetti più amati del mondo, gli smartphone e i tablet, smettono di avere quell’aria da freddo device tecnologico ed entrano di fatto dentro le storie, i corpi, le menti delle persone. Dall’America arriva l’idea, che già ha sapore di solido trend, secondo la quale l’esterno degli smartphone e dei tablet debba raccontare qualsiasi cosa di noi, anzi, lo chiedono a gran voce gli stessi dispositivi, con l’imperativo ”Customize me!”.
I nostri compagni di vita potranno essere personalizzabili soprattutto a partire dalla cover, unica, irripetibile, solo nostra, che dica agli altri chi siamo, cosa ci piace, chi è il nostro partner del momento, la nostra stagione preferita, l’amato amico a quattro zampe, la squadra del cuore, il nostro viaggio preferito, chi sono mamma e papà, fratelli, sorelle e via dicendo. Le cover, poi, manco a dirlo, potranno essere intercambiabili, seguendo i desideri dei lunatici proprietari. Il mercato di queste cover personalizzabili ha molte potenzialità, visto che, dati del Guardian, solo nel 2014 sembra siano stati acquistati più di un miliardo di nuovi smartphone.
Il risvolto tecnologico che renderà virale questa moda è l’accessibilità della personalizzazione: cover economiche, semplici da progettare ed ordinare online, con app e siti dedicati come ad esempio Supertogether, applicazione per creare cover per iPhone e iPad, o l’imminente Google Workshop, che dà la possibilità di creare cover con i luoghi del cuore e dei momenti più cari. Ce n’è per tutti i gusti, i personalizzabili non hanno confini, il tutto a costi ancora abbastanza contenuti, dai 20 euro per il ‘vestito’ di uno smartphone ai 35 euro per quello di un tablet.