Anche per la pubblica amministrazione sta per arrivare il fatidico ed atteso passaggio dal cartaceo al digitale. Grazie al relativo decreto la Pa avrà 18 mesi di tempo per effettuare il cambio dai documenti cartacei a quelli digitali. Il dpcm, pubblicato sulla Gazzetta del 12 gennaio, si intitola “regole tecniche in materia di formazione, trasmissione, copia, duplicazione, riproduzione e validazione temporale dei documenti informatici nonché di formazione e conservazione dei documenti informatici delle pubbliche amministrazioni”. Il suddetto decreto regolamenta sia la pubblica amministrazione che i privati. Andiamo a scoprire le principali novità.
Per tutti gli enti interessati c’è tempo fino al 2016 per mettersi in regola ed adottare il documento elettronico che nasce dal Codice per l’amministrazione digitale (Cad) elaborato dall’Agenzia per l’Italia digitale (Agid). Il Cad stabilisce che “gli atti formati dalle pubbliche amministrazioni con strumenti informatici, nonché i dati e i documenti informatici detenuti dalle stesse, costituiscono informazione primaria ed originale da cui è possibile effettuare, su diversi o identici tipi di supporto, duplicazioni e copie per gli usi consentiti dalla legge”.
Per i dirigenti che non si adeguano
il documento prevede sanzioni per tutti i dirigenti che dal 12 gennaio avranno 18 mesi di tempo per ammodernare i propri documenti. A questo punto ci sono tutti gli strumenti necessari, a soggetti pubblici e privati, per superare l’utilizzo della carta e la diffusione dei nuovi documenti digitali ed informatici.