Le ricerche di settore confermano le tendenze: in Italia cresce senza sosta l’amore per il commercio online, e lo shopping digitale è sempre più “mobile“: i numeri aumentano a ritmo vertiginoso, disegnando l’immagine di un Paese che ben presto si affiancherà agli altri in Europa e nel resto del mondo.
Nonostante la crescita, l’Italia è comunque in ritardo nei volumi di vendita, anche se i privati cittadini che effettuano transazioni online sono aumentati da 9 a 16 milioni in tre anni: chi è rimasto indietro è il mondo delle aziende, ancora diffidenti del mezzo, e non aiutate dalla mancanza di adeguata copertura finanziaria per gli investimenti e di connessioni veloci. Il divario digitale è un problema che ci pone senz’altro in una posizione di svantaggio rispetto all’Europa ed al resto del mondo; il risultato è che solo il 4% delle imprese italiane vende online.
Ebay, piattaforma di riferimento mondiale per il commercio online, “contiene” 26mila imprese italiane, la maggior parte delle quali (63%) letteralmente esporta online i propri prodotti all’estero, mercato privilegiato sembra essere la Cina, che rende un maggior profitto. Uno degli obiettivi strategici di EbayItalia per quest’anno sarà quello di sensibilizzare le Piccole e Medie Imprese sulla necessità di puntare sul commercio online verso l’estero.
Intanto, aumenta la percentuale di italiani che praticano l’eCommerce tramite gli smartphone, pagando attraverso le applicazioni dei dispositivi, facendo aumentare in questo modo i numeri del settore dei pagamenti digitali innovativi, e superando nella crescita i pagamenti elettronici con carta di credito.
L’Italia, quindi, ha un grosso potenziale, siamo in ritardo ma il territorio di conquista è ancora vasto, se si considera che il commercio online rappresenta in Italia il 3% del totale, a fronte del 12% di paesi come Francia, Germania e Usa. C’è tempo per riempire il gap, per metabolizzare definitivamente il concetto di eCommerce, rendendolo fenomeno culturale.