Insomma, negli ultimi dodici mesi sono stati quasi otto milioni gli italiani che, mettendo mano al portafogli, hanno scelto di affidarsi a siti e store online. Nel favorire questa transazione ha senza dubbio giocato un ruolo importante la repentina diffusione di servizi come i social network (Facebook e Twitter su tutti), ai quali va riconosciuto il merito di aver avvicinato a Internet e alle sue dinamiche anche quanti avevano in precedenza poca dimestichezza con il mondo dell’informatica.
Tornando a parlare di cifre, secondo il rapporto sopra citato ogni acquirente nostrano avrebbe speso dagli 800 ai 900 euro in Rete, cifre comunque ancora sensibilmente inferiori rispetto a quelle registrate oltremanica, dove l’investimento pro capite in prodotti e servizi online si aggira intorno ai 1.400 euro.
Sempre più italiani si affidano a mouse e tastiera per comprare capi d’abbigliamento (+43%), generi alimentari (+19%), polizze assicurative (+18%), pacchetti turistici (+15%), contenuti multimediali o legati all’editoria (+14%) e prodotti appartenenti ai settori dell’informatica e dell’elettronica di consumo (+11%). In termini prettamente quantitativi, è ancora una volta l’interesse verso il turismo a generare il giro d’affari più imponente, con 443 milioni di euro, seguito dal vestiario che si ferma a quota 149 milioni.
In un periodo non certo roseo per l’economia del nostro paese, arriva qualche dato incoraggiante dal settore dell’e-commerce. Secondo una previsione elaborata dalla School of Management del Politecnico di Milano e dal Consorzio Netcomm, il 2010 si chiuderà con un incremento del 14% per quanto riguarda il volume d’affari generato dalle transazioni online in Italia, quantificabile in circa 6,5 miliardi di euro totali.