Molti degli esperti del settore vedono il 2014 come l’anno di svolta per l’esplosione definitiva del fenomeno legato all’e-commerce (Guarda l’esempio di Overplace) , ma in Italia la situazione sembra opposta, o quasi. Anche se nel nostro Paese il commercio elettronico sta prendendo lentamente piede, questo non è ancora divenuto un mezzo tanto usato dagli italiani, tanto da creare un gap con il resto dei Paesi europei. Anche rispetto allo stesso territorio italiano si presentano delle differenze tra le diverse regioni, dove Lombardia e Lazio fanno la voce da padrone e realtà che rappresentano uno dei punti più bassi per lo shopping online made in Italy.
Questa spaccatura “tipicamente italiana” tra il Nord ed il Sud del Paese è fotografata dal convegno “Economia digitale. Opportunità di crescita per la Sicilia”; tenutosi alla Camera di Commercio di Palermo ed organizzato da Banca Sella con il patrocinio della Camera di Commercio palermitana e di Confcommercio Sicilia.
Durante il convegno si sono analizzati una serie di dati che hanno dipinto un chiaro quadro della situazione. Secondo i dati del Politecnico di Torino negli ultimi cinque anni la crescita del commercio online in Italia è stata del 220%, passando da 12 a 5 miliardi di euro. A questo punto c’è un “ma”, perchè l’Italia presenta delle pesanti differenze rispetto al resto d’Europa. E ancora più significativo il dato che ci parla del pesante gap che permane tra Nord e Sud: al Meridione, la ricerca e sviluppo è al di sotto del 30%, mentre la Sicilia è al 235esimo posto sulle 262 Regioni d’Europa per indice di competitività con un crollo del 50% degli investimenti industriali e del 10% del fatturato e con un tasso di occupazione dei laureati pari a 1 a 3 rispetto al Centro-Nord.
In Sicilia usano il pc il 53,4% degli abitanti contro la media del 62,8% del resto d’Italia; l’accesso a Internet è garantito al 52% delle persone contro il 60,7%, per gli smartphone la percentuale è del 33,8% contro il 43,9%, per l’Adsl del 59,6% contro il 64,5%. Negativi i dati dei rapporti tra imprenditori o residenti e la pubblica amministrazione: il 15,7% degli abitanti usa Internet per dialogare e portare avanti pratiche burocratiche con gli uffici pubblici. E nell’e-commerce il 70% dei compratori non ha mai usato internet per effettuare un acquisto, contro il 57,4% della media italiana.